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16 febbraio 2008

Durellisti si nasce

Angelo Peretti
Durella l’uva, Durello il vino. Area: Lessinia. Montagna. Autoctonia montanara. A cavallo fra Veronese e Vicentino. Denominazione: Lessini Durello. Doc. Così doc che ha il difetto congenito delle doc italiane: di tutto e di più. E dunque: versione ferma, spumante fatto in autoclave - leggasi Charmat - eppoi ancora bolla metodo classico e perfino passito. Vabbé, mettiamocela via: dalle nostre parti, su e giù per lo stivale, va in questa maniera. Ah, se capissimo che la strada giusta è «una denominazione, un vino»!
E per me, cari durellisti scaligero-berici, il vostro vino ha da esser uno: lo spumante. Che poi lo facciate più o meno secco, più o meno cremoso, fatti vostri: a ognuno lo stile suo. Durellisti si nasce, e voi siete nati per far bolle. Eppoi, ditemi: perché crear confusione con quell’altre tipologie francamente inutili? Volete fare un vino fermo? Fatelo a igt. Volete un passito? Fate un vino da tavola. Tanto, li vendete lo stesso, se volete. Chi ve li compra oggi, seguiterà a comprarli anche domani, e comunque non è lì che potete qualificarvi.
Orbene, il Durello stavolta l’ho proprio tastato. Tutto o quasi. E così soddisfo quel lettore che mi chiedeva qualche tempo fa come mai non n’avessi mai scritto: gli avevo risposto che non ne avevo ancora avuto occasione. Stavolta l’occasione è venuta. Ah, cosa non si fa per contentare anche un solo lettore!
Ergo, pubblico. Non tutto, no: quel che m’è piaciuto. Solo.
Che dire sinteticamente dei Durelli che ho assaggiato? Che ce n’è qualcuno di valido assai, per me inaspettatamente. Uno in particolare, metodo classico, of course. E anche qualche giocoso durellino Charmat bollicinoso da aperitivo.
Cito - vedrete - anche un fermo e un passito, giusto a titolo d’esemplificazione: se volete togliervi lo sfizio di provarli...
Quanto alle bolle, la domanda cui volevo tentar di dare risposta era questa: c’è qualche elemento accomunante? Organoletticamente, intendo. La risposta è affermativa: l’albicocca prima di tutto, un po’ la pera, eppoi una vena floreale (tiglio).
Accomuna anche la bolla, tuttora da domare del tutto, salvo rara e benemerita eccezione. Ma se ricorda dov’eravamo tempo fa, si son fatti bei passi avanti.
Altro fattor comune è il prezzo, generalmente mite. E non è questione di poco conto, con le vacche magre che circolano.
Ora, i vini. Per tipologia. Cominciando dal piano nobile: metodo classico.

LESSINI DURELLO METODO CLASSICO
Lessini Durello Spumante Brut Metodo Classico 1996 Casa Cecchin Naso mineraleggiante. E sotto la pera in composta, esilina. E vene di timo. E in bocca crema pasticcera, e brioche all'albicocca (ed eccolo l'aroma durellista, anche qui). E slancio citrino. E memoria di clementina. E freschezza esuberante, nervosa, ma non aggressiva, nossignori. Vino che ha carattere. E che chiude asciutto, perfino vagamente tannico. Una bottiglia da stappare volentieri. Molto volentieri.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Lessini Durello Spumante Brut Metodo Classico 2002 Casa Cecchin Di primo acchito ti mette in difficoltà, ché ti pare un po' ossidativo, mielosetto. Epperò ecco sul fondo la fragranza di pera matura, che sembra quasi uno dei marcatori della categoria. E l'agrume, la buccia candita. Fin qui con i profumi. In bocca c'è una carbonica decisa, netta, di gran carattere, epperò che non dispiace, non invade. Insomma: bene, nell'assieme. E anche il frutto si fa avanti deciso: il fruttino di sottoboso succoso e l'albicocca e la pera. E c'è lunghezza fruttata e vena salina. E quasi iodata. Oh, mica male davvero!
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Lessini Durello Spumante Metodo Classico 2005 Fongaro All'olfatto propone vene che direi quasi agrumate. Da fiore d'arancio, forse, ancorché esilino. E vene d'albicocca e di pesca, sottilissime, tenui. E al palato ecco ancora l'agrume, il dolce acidulo della clementina, rinfrescante. Eppoi il fiore bianco. E l'albicocca immatura. Ma anche un po' di miele un pelino ossidativo. E comunque bolla misurata, composta.
Due lieti faccini :-) :-)
Lessini Durello Spumante Metodo Classico 1998 Marcato All’annusare ecco che c'è in primis decadente vena d'ossidazione e di mobile antico, epperò non è spiacevole affatto. Col suo frutto evoluto. Col fiore essiccato. Con la nota fumé. E in bocca ha spessore e sapidità iodata. La noce. La vena d'ossidazione, certo, esiste. Ma la freschezza permane. E la lunghezza di frutto in composta pure. E di caramello. Per chi ama le bolle d'antan.
Un faccino :-)
Lessini Durello Spumante Brut Metodo Classico Riserva dei Fondatori 2005 Cantina di Montecchia Naso da crosta di pane e fiore di campo e fruttino giallo. E c'è pure vena minerale, un pochetto. In bocca la carbonica è in rilievo, certo, ma non aggredisce. E insomma non posso dir che sia cremoso, ma ci sta. E la mineralità è piuttosto in rilievo. E peccato che c'è quel filo d'amaro nel fondo. Comunque c'è carattere.
Un faccino :-)

LESSINI DURELLO METODO CHARMAT
Lessini Durello Spumante Extra Dry Val LeograBolle durelliste vicentine, a prezzo piccino picciò, da quel che ho capito (sui 3 eurini, grosso modo). Al primo impatto potrebbe anche sembrare un pochetto sfacciato, con quel profumo di lavanda che sembra un po' appiccicato lì. Però poi ecco che emerge l'albicocca, ed è piacevole questo fruttato. E in bocca è di nuovo albicocca, non del tutto matura. E un po' di pesca gialla. C'è mela asprigna che s'aggiunge. E la bolla non aggredisce, ed anzi l'assieme vira quasi alla cremosità, pur con quella spalla acida ch'è imprinting territoriale. e c'è bella lunghezza fruttatina. Niente male.
Due lieti faccini :-) :-)
Lessini Durello Spumante Brut Cantina di Montecchia Altra cooperativa, altro Charmat, altro bel rapporto qualità prezzo. Naso sottilmente floreale. Biancospino. Appena appena il tiglio. E cenni di fruttino di bosco. Ribes. La carbonica è minuta e tagliente, e ci vuole un po' prima che la florealità si rifaccia largo. Epperò c'è carattere. E in fondo una vena vagamente amara che raavviva la beva pur'essa. Vino rude, rustico. Montanaro.
Un faccino :-)
Lessini Durello Spumante Brut Colli Vicentini E vai con la cooperazione vinicola. Qui c'è sì traccia di fiore e di fruttino bianco, all’olfatto, ma il tutto è esile, compresso. In bocca la carbonica sembra un pochetto aggressiva, grossetta la bolla. C'è fondo dolcino, amabile, epperò la vena acida si fa largo, avanza, emerge, prevale, pulisce. E alla fine si presenta una leggerissima vena mandorlata, amarognola, ma non spiacevole. Vino di poco impegno, d'accordo, ma ci sta.
Un faccino :-)

LESSINI DURELLO FERMO
Lessini Durello s.a. Colli Vicentini Sans année: senz’annata, mi par proprio che sia, questo durellino fermo, citrino e nervosetto. Il colore è quasi il bianco carta che andava una trentina e passa d'anni fa. Naso esili, sui toni floreali, un po' aromatici, con qualche traccia un po' sfacciata, però, da caramellina, da chewing gum. E alla lunga ecco un po' di anice. La bocca è salata, in maniera quasi aggressiva. E il frutto non è elegantissimo, ma c'è discreta polpa, in fondo. Peccato non brilli per lunghezza.
Un faccino :-)

LESSINI DURELLO PASSITO
Lessini Durello Passito 2003 Marcato Giallo dorato. Con sfumature ambrate. Naso da albicocca secca, da miele di castagno. E il candito d'arancia, di cedro. E l'erba officinale, il timo soprattutto. In bocca ecco che ai toni agrumati, che sono in rilievo (e ricordano perfino il liquore d’agrume), e alla canditura s'aggiungono di nuovo, da subito, l’erbe officinali. Vabbé, magari non è esattamente il mio vino, ma credo ci sia gente disposta a fare un applauso molto, molto volentieri.
Un faccino :-)

Il parere contenuto in questa segnalazione è rapportato alla tipologia di vino e poggia in primis sulla piacevolezza che la bottiglia ha saputo trasmettere.
Il giudizio è dato in faccini stile sms.
- un faccino è per un vino di corretta e comunque piacevole beva
- due faccini per un vino di bel piacere
- tre faccini per i vini appaganti, le punte massime delle rispettive tipologie.

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