26 maggio 2009

Prosciutto di cinta senese Macelleria Fracassi

Angelo Peretti
Strane cose accadono a chi fa il globetrotter fra una manifestazione enoica e l'altra. Per esempio, andare a un evento a Napoli per parlare dei vini rosati del "tuo" lago di Garda e tornare indietro avendo stampato nella memoria uno strepitoso prosciutto toscano. Viva l'Italia.
Il prosciutto in questione l'ho tastato al tavolino di Simone Fracassi, patron della "Macelleria Fracassi dal 1927", come dice il biglietto da visita. E la bottega è a Rassina, in provincia d'Arezzo: un posto che senz'il Tom Tom probabilmente non troverei mai.
Ma se passate in terra aretina, cercatevelo 'sto posto, perché il prosciutto - carne di maiale di cinta senese - è di quelli che te ne basta una fettina per far pranzo, da tant'è profumato. E in bocca è setoso, perfino.
Se tanto mi dà tanto, mi sa che anche la finocchiona (che non ho mess'in bocca perché ho dei problemucci coll'aglio) e le carni da macelleria son di quelle da fuori di testa (non mi stupisce che l'invitino un po' dappertutto, perfino in tv, 'sto norcino).
Fatemi sapere, in caso abbiate modo d'approfondire.

1 commento:

  1. Fortunatamente il prosciiutto di cinta senese ha varcato da anni i confini toscani e vi dirò che non è poi così difficile trovarlo oltreconfine magari in paesi vicini (anche come dieta) al nostro: un esempio per tutti la croazia

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