6 novembre 2009

Champagne Grande Réserve Haton & Fils

Angelo Peretti
Mi piacciono le nocciole. Quelle di Langa, certo, tostate al forno. Oppure quelle, meno saporite magari, che si raccolgono dalle mie parti, sul monte Baldo. Ne sono ghiotto, un po' come lo sono delle noci o delle mandorle. Ma dico delle nocciole, perché è esattamente questa la suggestione organolettica prevalente che m'ha dato lo Champagne della maison Haton & Fils. Nocciole, a manciate.
Oh, sì, poi ci sono le memorie classiche delle bolle francesi: la crosta di pane, certo, e anche la brioche al'albicocca, che emergono all'olfatto.
E in bocca c'è rotondità, e perlage ben modulato. Ma è la nocciola, ripeto, che m'ha preso.
Il vino è fatto per l'ottanta per cento di pinot meunier, e il resto chardonnay. Ha colore lievemente ambrato.
Quest'anno ha avuto una stella dalla guida Hachette. On line si compra intorno ai 20 euro.
Dua faccini :-) :-)

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