7 novembre 2009

Elogio del vinino: imbottigliare in magnum?

Angelo Peretti
Avanti col vinino. Giampiero Nadali, alias Aristide, torna a parlarne. Con una proposta che a prima vista può sembrare bizzarra, ma che invece merita un approfondimento. Quella di proporre i vinini in magnum.
Interrogandosi su quale possa essere il "formato suggerito per il vinino", risponde: "Grande. Può essere grande. Una magnum per i vinini. E anche oltre i millecinquecento millilitri. Il vinino ha un prezzo contenuto, quindi noi entusiasti possiamo permettercelo "grande". Se deve essere come è, cioè piacevole, conviviale, condiviso e fraterno, di vinino ce ne deve essere per tutti".
Cita, come esempio, il caso della Barbera che venne firmata da Giacomo Bologna. E dei suoi formati grandi, old fashioned. E dice: "Coraggio, signori produttori di vinini. Prendete esempio dai Bologna. Vogliamo i vinini della vendemmia 2009 sempre più spesso in formato grande. Perchè lì dentro sarà ancora più buono. E conveniente, perchè risparmiamo un po' sui vetri, sulle etichette, sui tappi, sulle capsule. E poi lanciamo un messaggio solare e positivo, in questi tristi tempi di recessione e intolleranza neo-proibizionista: il vino è convivio, compagnia di amiche e amici intorno alla buona tavola italiana, è salute, risate, leggerezza. La bottiglia grande è la festa di questi valori concreti, tangibili, che dureranno oltre le isterie contemporanee. La bottiglia grande è il veicolo perfetto per il vinino".
Un'idea su cui riflettere. Anche perché proporre il vinino in magnum può avere un valore simbolico: far capire chiaro e tondo che non si tratta di un "piccolo" vino.

1 commento:

  1. Ovviamente col Tappo a "Macchinetta" come si usava una volta per i bottiglioni!!!!!

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