8 luglio 2011

Di vermentino e altri vitigni

Mauro Pasquali
La Sardegna è (giustamente) nota per il suo mare e le sue spiagge, che nulla hanno da invidiare ad altrettanto famose destinazioni esotiche. Purtuttavia la Sardegna che amo è diversa, per lo più sconosciuta e poco frequentata se non da coloro che hanno avuto la fortuna di scoprirla. In ogni caso, come condannare, soprattutto d’estate, coloro che non sanno resistere al richiamo di bianche spiagge e mari cristallini? Ecco, quindi che, dopo un’intensa giornata passata in mare o in barca, pare quasi un miraggio un calice di vino bianco secco e fresco, da accompagnare a piatti di pesce, spesso, ma (ahimè) non sempre, freschissimo e ben fatto.
Per una volta, quindi, non parlerò della Sardegna che più amo, quella dell’interno, legata ai pastori e a una cucina “terricola”, dove agnelli, pecore, maialini e formaggio la fanno da padrone. Piatti con i quali, ovviamente, si beve Cannonau, Cagnulari, Carignano, Monica: vini rossi, intensi e inebrianti come il paesaggio della Barbagia, del Logudoro, della Gallura, dell’Ogliastra, del Sulcis.
Per una volta racconterò della Sardegna più immediata e facile, di quella legata alle coste e alla sua cucina, quasi tutta d’importazione e così poco sarda. Una cucina che ha nel pesce e nei crostacei (spesso pescati molto lontano dalle coste sarde) gli ingredienti principe. E come non parlare, a questo punto del vino che li accompagna quasi immancabilmente? Quel Vermentino che, normalmente servito a temperature polari, è comunemente apprezzato più per la sua temperatura che per le sue qualità enologiche? Ovvio che non sempre (per fortuna) è così e la riprova è la sequenza di Vermentini che ho avuto occasione di assaggiare di recente. Cosa dire: una qualità media buona, con punte di eccellenza (anche se il vino che più mi è piaciuto, il Capichera, pur essendo vermentino in purezza, non si fregia della docg e neppure della doc, per scelta del produttore) e qualche perplessità per delle bottiglie un po’ troppo orientate sul “gusto internazionale”, con qualche ammiccamento piacione e qualche cedimento alla dolcezza che, francamente, in un Vermentino non mi aspetto.
Un ultimo appunto sull’Iselis, dove l’uva nasco è quasi in purezza: molto interessante la scelta di Argiolas di cimentarsi in un prodotto dove il vermentino dona freschezza ed acidità ad una base con notevole struttura e stoffa.
Vermentino di Gallura Superiore Aghiloia 2010 Cantina del Vermentino
Naso complesso con sentori di mandorla amara. Bocca fresca e vellutata. Finale secco e pulito
Due beati faccini :-) :-)
Vermentino di Gallura Funtanaliras 2010 Cantina del Vermentino
Naso di fiori bianchi d’acacia e mela cotogna, vaghi accenni di mandorla amara. Bocca asciutta, morbida e pulita.
Un faccino :-)
Vermentino di Sardegna Costamolino 2010 Argiolas
Naso sottile, teso e al tempo stesso delicato. In è bocca secco e gradevole con buona sapidità. Finale asciutto.
Due faccini :-) :-)
Vermentino di Sardegna Tyrsos 2010 Contini
Profumi delicati di fiori bianchi e mandorla amara. Bocca sapida con buona acidità. Sconta un finale vagamente ammiccante nella dolcezza.
Un faccino :-)
Vermentino di Sardegna Donnikalia 2010 Ferruccio Deiana
Naso un po’ chiuso, vaghi sentori di mandorla. Una bocca secca e sapida ma che non mi ha entusiasmato.
Un faccino scarso :-)
Vermentino di Sardegna Pariglia 2010 Contini
Profumo intensi, morbidi, con vaghi sentori di frutta bianca. Bocca fresca e sapida, con finale forse un po’ troppo ammiccante.
Un faccino :-)
Vermentino di Sardegna Mattarriga 2010 Chessa
Naso floreale e di mandorla. Bocca fine e morbida caratteristica. Buon finale amarognolo.
Un faccino :-)
Isola dei Nuraghi Iselis Bianco 2009 Argiolas
Uve nasco con saldo di vermentino. Affina due mesi sulle proprie fecce e una piccola parte fermenta in barrique. Naso di fiori gialli e frutta tropicale con piacevole nota muschiata. In bocca gradevolmente sapido, quasi salato di salgemma, leggermente amarognolo, con un bel finale lungo e teso.
Due beati faccini e quasi tre :-) :-)
Isola dei Nuraghi Capichera 2009 Capichera
Vermentino in purezza. Naso complesso e ampio di erbe aromatiche e frutta gialla, melone e ananas in primis. Note evidenti di pietra focaia. Una bocca tesa, secca, viva: si apre con frutti gialli maturi e conclude lunghissimo con grande mineralità e sapidità.
Tre beati faccini :-) :-) :-)

7 commenti:

  1. Peccato non abbia degustato il Vermentino di Sardegna Tuvaoes 2010 dell’azienda vinicola Cherchi (Usini). Un vino decisamente di livello superiore alla maggior parte dei vermentini qui citati e con un rapporto qualità prezzo davvero imbattibile. Acquistare e degustare per credere.
    Marco

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  2. Grazie della segnalazione. Acquisteremo e proveremo. Il problema è sapere dove poter acquistare.

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  3. Problema risolto.
    http://www.dispensas.it/Vini/Vini-Sardegna/98/TUVAOES-CHERCHI/index.aspx?m=89&f=2&idv=1&CurRec=180&id=212
    Marco

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  4. Mi sa che dovrò attendere d'avere un ordine più ampio, o rinunciare, visto che sul sito di commercio on line leggo: "L'importo minimo dell'ordine è di 60 euro, al di sotto del quale non è consentita la conferma dei prodotti inseriti nel carrello. Le spese di spedizione sono di 14 euro per tutto il territorio nazionale". La bottiglia consigliatami mi costerebbe un patrimonio...

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  5. Ha ragione. Le consiglio un altro sito: http://www.lisoladelmirto.it/
    Marco

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  6. Il Tuvaoes l'ho assaggiato e, a memoria, lo ricordo molto interessante. Purtroppo non sono riuscito a ritrovare le mie note (appunti sparsi durante cene con amici sardi) e questo è il motivo per cui non l'ho citato.
    Per il resto concordo: vino di grandissima qualità di livello superiore a quelli citati nella mia nota, salvo forse il Capichera che, peraltro costa molto più del Tuvaoes.

    Mauro Pasquali

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