Angelo Peretti
Ecco: una bottiglia così non me la sarei mai aspettata. Un rosato da rara uva autoctona valpolicellese fatto da uno dei re dell’Amarone.
Il sire amaronista è Stefano Cesari, alias Brigaldara. Uno che sa far grandi rossi.
Il vino in rosa è la sua Dindarella. Dall’omonimo, semisconosciuto e semiestinto vitigno di Valpolicella.
D’un rosa abbastanza pronunciato, ha naso speziatino, con tanto fiore (la rosa thea) e cenni fruttati. Di piccolo frutto, intendo.
In bocca, eccolo beverino. Da beva spensierata. Ed è succoso di fruttino. E con la ciliegia croccante e con il ribes c’è anche, direi, del fico, rosso e maturo. Inattesa presenza fruttata. E ancora un che di nocciola. E sotto ritorna la vena di spezia.
Fresco, succoso, lungo.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Il parere contenuto in questa segnalazione è rapportato alla tipologia di vino e poggia in primis sulla piacevolezza che la bottiglia ha saputo trasmettere.
Il giudizio è dato in faccini stile sms.
- un faccino è per un vino di corretta e comunque piacevole beva
- due faccini per un vino di bel piacere
- tre faccini per i vini appaganti, le punte massime delle rispettive tipologie.
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