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2 giugno 2011

Nahe Riesling Beerenauslese 1976 Abtei Rupertsberg

Mario Plazio
Una bottiglia in forma smagliante. Spezie, zenzero, sottofondo di botrite appena accennato. Tutta la magia del vino si rivela alla beva, dove tutto pare fondersi nel modo più ovvio possibile (cosa che invece è tutt’altro che scontata). Il segno della grandezza sta nella aerea leggerezza del corpo, caratteristica che appartiene solo ai grandi riesling di questa regione della Germania.  Dopo più di un minuto il liquido continua a persistere nel palato, e ai sentori di caramello, frutta secca e minerale fa seguire paradossalmente delle note ancora più fresche di mango e agrumi, per terminare leggermente amarognolo, eredità lasciata dalla botrite. Equilibrio, leggerezza, finezza.
Tre faccini :-) :-) :-)

6 novembre 2010

Rheingau Riesling Kiedrich Gräfenberg Spätlese 2009 Robert Weil

Angelo Peretti
Che mi piacciano un sacco gli Spätlese tratti dal riesling coltivato sul cru del Gräfenberg, a Kiedrich, Rheingau e imbottigliato col marchio di Robert Weil, è cosa nota a chi frequenta le pagine di quest'InternetGourmet. Ordunque, sapendo che il 2009 è stato una grand'annata in Germania, ho voluto provare anche, appunto, lo Spätlese di questa vendemmia. E confermo che è un bianco di quelli che ti restano nella mente e nel cuore.
Insomma, la cosa straordinaria è che qui c'è un equilibrio incredibile fra zuccheri e polpa fruttata e freschezza e beva. Te ne bevi un sorso e poi un altro e poi un altro, e una bottiglia in due finisce in fretta (l'alcol è a 8,5), e c'è financo un'abbinabilità col cibo che non t'aspetteresti proprio da un vino con questi residui.
Con cosa l'ho abbinato? Col foie gras? Con dei formaggi cremosi? Macché: con la pizza col salamino piccante, e non dite che è una bestemmia. Ché un grande vino sa stare pressoché con tutto. Bene, questo è un grande vino, e sa stare praticamente con tutto. Tanto, la sfida la vince comunque lui.
Di più è inutile dire, se non invitarvi a provare. Una prova che costa sui 35 euro comprando la bottiglia on line.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

24 settembre 2010

Rheingau Oestricher Lenchen Riesling Spätlese 2007 Peter Jakob Kühn

Angelo Peretti
Il vino perfetto, o giù di lì, per chi ami mettere insieme dolcezza e freschezza, leggerezza e personaltà, polpa e succosità, avvolgenza e snellezza. Con un equilibrio che solo i grandi Riesling tedeschi riescono a donare.
E qui ti domandi: ma come cavolo fanno lassù in Germania a tirar fuori dei bianchi del genere? Qual è il segreto, qual è la formula magica? Perché riescono a mettere in ordine fattori così apparentemente fuori registro creando un assieme tanto armonioso? Come possono fare in modo che si stappi un vino così alto di residuo zuccherino e che lo si possa bere con assoluta nonchalance a tavola infischiandosene altamente di quale portata ti sia stata messa nel piatto?
L'acidità, si dirà: il segreto sta qui. Troppo facile: provate a bere un vino che sia prevalentemente acido, e vedrete se riuscite a vuotarne che dico la bottiglia, nemmeno il bicchiere.
Al naso e in bocca frutta matura, agrumi (mandarino, direi, soprattutto), spezie dolci, tracce balsamiche.
Una lunghezza notevolissima.
Una beva assoluta.
In enoteca lo si trova sui 20-25 euro, assolutamente ben spesi.
A proposito, particolare non banale: è tappato con la capsula a vite, ed anche questo ne fa un vino perfetto.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

27 giugno 2010

Mosel-Saar-Ruwer Blauschiefer Riesling Trocken 2001 Dr. Loosen

Mario Plazio
Ecco un Riesling che riuscirà a mettere d’accordo il partito degli aficionados della Mosella con quello più avvezzo ad affrontare il cugino alsaziano.
Il Blauschiefer ha un alcol a 12° ma conserva la leggerezza inimitabile che solo i grandi della Mosella possono vantare.
Prende il nome dalle terrazze caratterizzate da un suolo di scisti blu.
È una buona introduzione al mondo dei vini di uno dei più rinomati produttori di questo settore, il celebre Dr. Loosen.
Il naso propone pesca, kiwi, acqua di sorgente e una vena minerale che non rinvia tanto al petrolio ma piuttosto al sasso bagnato.
La beva è piacevolissima, il liquido incide senza pesare come solo i vini di questa regione riescono fare. Il residuo zuccherino non è quasi percettibile, il che lo rende adatto a svariati abbinamenti.
Non ambisce all’eccellenza, cosa che invece raggiungono i tanti cru di Dr. Loosen, in particolare nelle versioni più mature. Si fa invece bere con una piacevolezza estrema e questo a me basta e avanza.
Due faccini :-) :-)

17 gennaio 2010

Rheingau Riesling Kiedrich Gräfenberg Spätlese 2007 Robert Weil

Angelo Peretti
Pensatela come volete, ma personalmente credo ci sia una sola tipologia di vini per la quale si può in qualche modo gridare al miracolo, e sono quei Riesling tedeschi che sanno mettere insieme frutto, freschezza, dolcezza, mineralità, leggerezza alcolica e beva, in un incredibile mix che raggiunge standard d’eleganza impensabili altrove, quasi che gli spigoli, quando in equilibrio tra di loro, sappiano dare assoluta armonia.
Come un'orchestra ben condotta, come i colori d'una tela impressionista.
Che poi non ti ci fai neppure l’abitudine a queste straordinarie quadrature del cerchio e almeno io ogni volta resto stupefatto del mio stupore quand’ho nel bicchiere un grande Riesling.
Ecco, questo Riesling Spätlese del 2007 è un grande bianco che ho avuto la fortuna di bere per due volte di fila nel giro di pochi giorni.
Bere, mica assaggiare.
Appena 8 gradi d’alcol, dolcezza ben vivida epperò assolutamente integrata, freschezza che ti fa perfino salivare, intriganti vene d’idrocarburo, un’abbinabilità clamorosa anche coi piatti più impegnativi.
Mica scherzi: un gioiello, che avrebbe potuto aver vita molto, molto lunga ancora dentro la bottiglia.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

31 dicembre 2009

Rheingau Rauenthaler Baiken Riesling Spätlese 1990 Langwerth von Simmern

Angelo Peretti
Il vino dell'anno. Quanti ne stanno scrivendo in questi giorni del loro vino o delle loro bottiglie dell'anno. Ognuno fa la sua lista, e mi sovviene Umberto Eco, che della teoria delle liste ha fatto un libro di cui si fa gran discorrere (ma quanti l'avranno davvero letto?).
Ora, mi dico, volete che non mi ci metta anch'io a scrivere del mio vino dell'anno? Soprattutto adesso che il vino più memorabile del 2009 l'ho appena stappato: una mezzina, dimenticata in cantina, di un Riesling Spätlese tedesco del 1990. Dal Rheingau.
Be', un equilibrio del genere fra amabilità, freschezza e mineralità non ricordavo d'averlo trovato da un bel po', ormai. La vena citrina ti fa salivare e compensa la dolcezza. La tipicissima nota d'idrocarburi rende complesso l'assaggio. Un gioiello.
Al naso, ti si presentano intrigantissime memorie di spezie dolci e di vaniglia, e di candito e di panettone, direi perfino. E vi resta sotteso, appunto, il sentore che direi di gasolio, di kerosene, che è caratteristico del vitigno e dell'area, e che magari non tutti apprezzano, cercando semplicità laddove invece è la complessità a farsi straordinaria.
In bocca è acidula la vena di cedro, di pompelmo, ed è vino che ha di già quasi una ventina d'anni, non dimentichiamolo. E poi la morbidezza degli zuccheri, che trovano compensazione perfetta in quelle presenze citrine. E ancora la liquirizia, intensa e perfettamente integrata. E una lunghezza, una persustenza di tutto rispetto.
Un vino da bere a piccoli sorsi, coccolandosi in una fredda giornata decembrina. E un sorso tira l'altro. E il vino si colloca nel cuore e nella mente, magicamente. E ne cerchi il ricordo, a distanza di tempo. Ma me ne resta solo una foto - quella che pubblico - ripresa col telefonino. Sbiadita, come a volte sbiadiscono, appunto, i ricordi.
Ecco: se ci penso, quest'è il mio vino dell'anno.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

4 gennaio 2009

Rheingau Erbacher Macrobunn Riesling Kabinett 1989 Lagwerth von Simmern'sche

Angelo Peretti
Bere un bianco quasi ventenne potrà sembrare astruso a chi ha limitata visione de' bianchi. Ché non c'è nulla di strano a mettere nel bicchiere bianchi invecchiati, purché sian di quelli che reggono, ovvio. E se poi il bianco in questione è un Riesling tedesco, allora vent'anni possono perfino esser piccolo tempo.
Non ricordo dove e quando (e a quanto) ho comprato questa bottiglietta dell'89: 375 ml, gradi 9,5. Però ho fatto bene a comprarla. E a stapparla.
Il naso l'ho trovato perfino didattico: idrocarburi. Talché annusando il calice sembrava d'essere in una stazione di servizio a far gasolio. Oh, il Riesling del Reno è questo qui, quand'invecchia. E poi, coll'aprirsi, toni di spezia dolce e quasi vanigliata.
La bocca dolcina il giusto, tenuta in equilibrio da una freschezza ancora discreta. E memorie anche qui di spezia, e di dolcetto tedesco di Natale.
Avesse tenuto un po' di lunghezza in più...
Il guaio? Che vini così son pressoché inabbinabili col cibo. Ho provato: quasi impossibile. Alla fine ho ceduto: un gotto in solitudine.
Due lieti faccini :-) :-)