Mario Plazio
Naso “alla Valentini”. Inizialmente molto reticente, sulfureo e recalcitrante. Un vino di bocca, nel senso che è qui che rivela tutta la propria classe.
Ha un frutto morbido e seducente, figlio di una annata piuttosto calda che conferisce spessore e senso di sfericità. Senza però eccessi. Solo il tempo lo libera, escono la camomilla, l’anice, e una decisa nota balsamica.
Dopo qualche giorno tira fuori anche la sua anima mediterranea, fatta di capperi e salsedine. Ha un buon bilanciamento, anche se verso la parte più calda delle sensazioni. Manca forse quel quid, inesprimibile, di alcune annate più criptiche del trebbiano. Quella sensazione di mistero che lo rende un vino così affascinante. Però d’altro canto è da apprezzare la sua disponibilità, la sua apertura e la capacità di accogliere il cibo.
Lunghezza impressionante.
Trebbiano d’Abruzzo 2000 Valentini
Tre -- faccini :-) :-) :-)
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20 marzo 2012
15 gennaio 2011
Offida Pecorino Ciprea 2008 Poderi Capecci
Mauro PasqualiIl pecorino, inteso come vitigno e non come formaggio, stava quasi scomparendo, relegato nelle zone montane delle Marche e dell’Abruzzo da una bassa resa che non gli permetteva di competere con altri più produttivi vitigni. Talmente bistrattato che solo pochi ostinati produttori continuavano a vinificare quest’uva e, per lo più, lo facevano producendo vini di scarso interesse e destinati ad un consumo immediato e locale.
Gradualmente, grazie all’azione di alcuni appassionati produttori, il pecorino è tornato ad essere coltivato con esiti assai interessanti.
Il Ciprea 2008 ha un bel colore tipico: brillante con riflessi verdognoli. Al naso apre sentori di frutta gialla e di salvia.
Nel bicchiere è molto lento ad aprirsi, ma quando lo fa la nota minerale esce prepotente e accompagnata da una notevole sapidità e dalla bella nota acida. Una bella e insospettabile lunghezza conclude una beva piacevole e fresca.
Tre beati faccini :-) :-) :-)
30 novembre 2010
Montepulciano d’Abruzzo Le Vigne 2002 Faraone
Mario PlazioUn’interpretazione tradizionale ed austera di questo magnifico vitigno del Cento Italia. Quindi botti grandi, concentrazioni tutt’altro che estreme, acidità in rilievo.
Peccato che il produttore abbia manifestato l’intenzione di chiudere con questa tipologia di vino per passare a una versione più “moderna”, con ricorso a barriques e similia.
La mia ultima bottiglia di 2002 è di una sottile eleganza, sottolineata da una materia mai invadente e da un’acidità che la destina idealmente ad un abbinamento con la cucina sapida e ricca della zona di produzione.
Sostenuto da una evidente acidità volatile, il naso alterna elementi viscerali come tartufo, china e minerale, a frutta (fragoline) e note più verdi di cicoria ed erbe.
Il tannino abbondante non è perfettamente combinato con l’acidità, ma resta un gran vino da bere e soprattutto da mettere a fianco di una piatto denso di sapori.
Due faccini :-) :-)
30 ottobre 2010
Montepulciano d'Abruzzo Capestrano 2008 Peperoncino
Angelo PerettiUn rosso non impegnativo e che non costi un occhio? Oh, in Italia se ne può trovare. Per esempio - com'è il caso di questa recensione - in Abruzzo, nella denominazione del Montepulciano. Che contiene magari di tutto e di più (in una recente convention in hotel me n'è capitato in tavola uno che era insopportabilmente acetico), ma che, cercando bene, e senza per forza andare a caccia delle bottiglie dei nomi più famosi, può offrire buone soddisfazioni.
Un'azienda da tenere bene sott'occhio è Peperoncino, di cui ho bevuto il Capestrano del 2008. Vino che mi pare giochi tutte le sue carte sulla semplicità, senza però assolutamente cadere nella banalità.
Rubino violaceo nel colore, mi si è presentato con un bel bouquet di rose, di mirtillo soprattutto, di chiodo di garofano.
In bocca ho trovato una tannicità di tutto rispetto, ancorché mai sopra le righe, intrisa di qualche vena verde che in qualche modo rendeva più "fresca" la beva. E ancora il mirtillo e il fruttino - alla lunga, una bella fragola matura -, seppure un po' meno in evidenza rispetto all'olfatto.
Si beve volentieri.
Un faccino e quasi due :-)
31 luglio 2010
Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo DaMa 2009 Marramiero
Angelo PerettiVolete che vi dica? Questo è uno dei vini più buoni che mi sia sin qui capitato di bere in questo 2010. A prescindere che si tratti d'un rosato. Non sto categorizzando: mi è strapiaciuto in senso assoluto.
Detto questo, e dunque sbilanciatomi davvero molto (ma se non s'azzarda che gusto c'è?), ecco che provo a descriverlo questo Cerasuolo abruzzese che sta nella linea che i Marramiero han dedicato al fondantore dell'azienda, Dante. DaMa: Dante Marramiero.
Il colore è un rosato abbastanza carico, quasi virato verso un rosso ciliegia, ma brillantissimo.
Al naso ti si presehta un frutto elegantissimo. Lampone, ribes, fragolina, ciliegia acerba. Gran bel mix.
In bocca entra spigliato, vivace, giovanilissimo. Tensione e freschezza assieme. Lunghezza stratosferica. Leggerissimo fondo amaro di mandorla che allunga ancora la beva.
Gran bel vino. Infinito. Mastichi il frutto a lungo, e hai una sapidità rinfrescante che ti inonda il palato continuamente.
Non finiresti più di berne. Al primo bicchiere seguono il secondo, il terzo. La bottiglia si svuota.
Un fuoricasse.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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