30 ottobre 2010

Montepulciano d'Abruzzo Capestrano 2008 Peperoncino

Angelo Peretti
Un rosso non impegnativo e che non costi un occhio? Oh, in Italia se ne può trovare. Per esempio - com'è il caso di questa recensione - in Abruzzo, nella denominazione del Montepulciano. Che contiene magari di tutto e di più (in una recente convention in hotel me n'è capitato in tavola uno che era insopportabilmente acetico), ma che, cercando bene, e senza per forza andare a caccia delle bottiglie dei nomi più famosi, può offrire buone soddisfazioni.
Un'azienda da tenere bene sott'occhio è Peperoncino, di cui ho bevuto il Capestrano del 2008. Vino che mi pare giochi tutte le sue carte sulla semplicità, senza però assolutamente cadere nella banalità.
Rubino violaceo nel colore, mi si è presentato con un bel bouquet di rose, di mirtillo soprattutto, di chiodo di garofano.
In bocca ho trovato una tannicità di tutto rispetto, ancorché mai sopra le righe, intrisa di qualche vena verde che in qualche modo rendeva più "fresca" la beva. E ancora il mirtillo e il fruttino - alla lunga, una bella fragola matura -, seppure un po' meno in evidenza rispetto all'olfatto.
Si beve volentieri.
Un faccino e quasi due :-)

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