Mario Plazio
Un’interpretazione tradizionale ed austera di questo magnifico vitigno del Cento Italia. Quindi botti grandi, concentrazioni tutt’altro che estreme, acidità in rilievo.
Peccato che il produttore abbia manifestato l’intenzione di chiudere con questa tipologia di vino per passare a una versione più “moderna”, con ricorso a barriques e similia.
La mia ultima bottiglia di 2002 è di una sottile eleganza, sottolineata da una materia mai invadente e da un’acidità che la destina idealmente ad un abbinamento con la cucina sapida e ricca della zona di produzione.
Sostenuto da una evidente acidità volatile, il naso alterna elementi viscerali come tartufo, china e minerale, a frutta (fragoline) e note più verdi di cicoria ed erbe.
Il tannino abbondante non è perfettamente combinato con l’acidità, ma resta un gran vino da bere e soprattutto da mettere a fianco di una piatto denso di sapori.
Due faccini :-) :-)
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