12 gennaio 2008

Et voilà, trentasette anni che sembrano tre: i Bordeaux del '70

Angelo Peretti
C’è in giro un libro che non ho ancora letto, ma che prima o poi finirò per leggere. È di Andrea Scanzi. S’intitola «Elogio dell’invecchiamento». Ecco: è il titolo che m’intriga. Perché a me piace bere vini che invecchiano bene. Scoprire bottiglie che han superato gli anni e t’affascinano. Come certe donne che hanno sì messo qualche ruga, qualche piega sul viso, ma è quell’asperità che rende ancora più personale e se possibile seducente il volto.
Credo che il percorso di chi avvicina il vino con passione sia pressoché segnato. Si comincia impazzendo per i bianchi aromatici o per i rossi corposi. Poi c’è comunque la fase in cui «il vino è rosso», e l’affermazione è di quelle che non ammettono deroghe e non si è dunque disponibili a prendere in considerazione null’altro che non sia figlio di vigna rossa e non abbia tannino e muscolo. Poi, ecco che ti s’insinua il dubbio, e magari ti capita di tastare un bianco che ti lascia a bocc’aperta per via di quella finezza, di quell’armonia, di quello slancio che prima non avevi incontrato mai. E allora cerchi questo: la finezza, nei bianchi e nei rossi e nei rosati e nelle bollicine. E poi ecco che scopri il vino che invecchia bene, bianco o rosso non importa. E allora sei segnato: Riesling tedeschi fra i bianchi, mentre per i rossi s’apre il conflitto fra Borgogna e Bordeaux. Com’era fra Coppi e Bartali, fra i Beatles e i Rolling Stones.
Io sto con Bordeaux.
Da tre-quattr’anni l’ultima degustazione che organizzo in corso d’anno, fra Natale e San Silvestro, è dedicato ai bordolesi attempati. E questa volta l’ho orientata ai Bordeaux del 1970. Che vuol dire vini che han sulle spalle i loro discreti annetti.
Ora, l’annata del ’70 è stata di quelle buone. Tom Stevenson, per esempio, nella «Grande Enciclopedia Illustrata Vini del Mondo» edita da Sotheby’s, attribuisce 90 centesimi ai rossi del Médoc e 87 centesimi a quelli di St.-Émilion e Pomerol. E non è mica male.
Qui sotto vediamo com’è andata con le bottiglie che abbiamo aperto (eravamo una dozzina). Ho chiesto, come sempre, ai presenti di dare un giudizio finale sulla piacevolezza complessiva del vino, in decimi, compresi i mezzi voti. Alla fine della descrizione d’ogni vino, oltre ai miei faccini, metto dunque anche l’indice medio di piacevolezza. Vedrete che non sempre i miei faccini e il voto totale coincidono.
L’ordine è quello di servizio dei vini. Nulla scrivo delle bottiglie che avevano problemi di tappo o d’ossidazione (sono state tre o quattro: peccato, ma è inevitabile).
Graves 1970 Château Malartic Lagravière
Colore elegantissimo: bordeaux brillante, appena appena con un accenno di aranciato. Brillante. Naso terroso. Toscano, cenere. Spezia pepata. Goudron. Bocca snella, scattante, incredibilmente fresca. Note terziarie fuse con una bella succosità di frutto. Vena di liquirizia. Vino austero, sobrio. Aristocratico.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 8,591
Margaux 1970 Château Rauzan Gassies
Colore rubino un po' diluito, scarico, con unghia aranciata. Naso con toni terziari. Bocca tra la freschezza, il tannico e addirittura il salino. Fruttino lunghissimo e snello. Alla distanza perde un po’ di slancio, ma comunque ha una lunghezza notevole.
Due lieti faccini :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 8,045
Margaux 1970 Château Rauzan Ségla
Colore rubino abbastanza carico: decisamente difficile percepire l'età di questo vino guardando nel bicchiere. Naso giovane, verde, fruttato: diresti che ha sì qualche anno, ma mica più di cinque o sei. Bocca croccante di frutto, ciliegia, prugna, bacca di biancospino e poi spezia pepata e cannella e noce moscata. E c'è la tannicità del mallo di noce. E vene di sigaro. Cenni mentolati. E una pienezza e una lunghezza che impressionano parecchio.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 9,136
Pauillac 1970 Château Pédesclaux
Colore impressionante, denso, scuro, solo con la sottile unghia aranciata che tradisce appena appena l'età avanzata. Naso terroso e fruttato insieme e perfino, alla distanza, balsamico. Bocca piena, ampia, densa. Bel tannino, giovanilissimo, affascinante. Note di canfora, eucalipto, di noce, cenni forse anche di nocino. Sotto c'è la mora di rovo. L'amarena. Lunghezza impressionante. Potente, nonostante gli anni.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 8,864
St.-Emilion 1970 Château Croque Michotte
Ecco, questo sarà anche un vino che sembra piccolio, ma è il mio vino, quello di cui vorrei avere una mezza dozzina di bocca in cantina. Ché ha gran beva. Con ordine, adesso. Colore cristallino, rubino scarico e appena un po' aranciato, elegantissimo. Naso terroso, liquirizia, spezia. Petalo di rosa appassita, cannella, cardamomo. Bocca fresca, liquirizia, canfora, terra rossa. Eppoi, splendido, il pompelmo rosa. Freschezza. Succosità.
Tre lietissimi faccini :-) :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 8,455
St.-Emilion 1970 Château L'Arrosée
Colore rubino carico, brillante, intenso. Bellissimo. Naso elegante, austero, terroso e balsamico insieme, officinale. Bocca croccante di frutto, di ciliegia, di mora, di prugna rossa. Salino. Lunghissimo e bevibile. Buono, buono. Giovane, succoso, sapido.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 8,773
St.-Esthèphe 1970 Château Cos Labory
Colore da acqua di ciliegia cotta. Naso salmastro, iodato, canforato. Bocca sullo stesso tono, con vene di anice e di liquirizia. Salino, perfino. E lunghissimo, con l'anisetta che esce alla distanza. Frutto decadente, pout-pourry, fiori secchi.
Due lieti faccini :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 8,091
St.-Esthèphe 1970 Château Phélan Ségur
Colore rubino carico, eppure brillante, limpido. Naso terrosissimo. Ed ha vene di liquirizia e di asfalto sopra il frutto surmaturo. Direi la ciliegia cotta, ma anche memorie leggere di rhum, di maraschino, di brandy. Bocca succosa. fresca, salina, quasi iodata. Il fondo ricorda la liquirizia e lo zenzero candito e la buccia di agrumi, il distillato di albicocche. Lunghissimo.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 9,318
Graves 1970 Château Carbonnieux
Colore rubino carico, traversato da vene violacee. Brillante, senza la minima traccia aranciata. Naso terroso. Ricorda la torba. Sotto, il frutto denso, maturo, rosso. Vaghe memorie di sottobosco. Bocca sapida, densa, tannicissima, giovanilissima. Aspra? Perfino verde, addirittura nel tannino. Cenni mentolati, officinali, balsamici. Lunghezza considerevole. Bel frutto che rotola in bocca, ciliegia, melograno. Salino, iodato, sapido. Lunghezza e pienezza di frutto strepitosi. Davvero sarebbe difficile dire che sia un rosso più vecchio di due-tre anni. Incredibile.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Indice di piacevolezza medio 9,000

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