26 giugno 2008

Se l’estate vuole la vivacità: Lambrusco & Co.

Angelo Peretti
Oh sì, questa è la stagione delle bolle. Degli spumanti, intendo. Con lo Champagne che spopola, alla crisi della stagnazione che impera, del petrolio alle stelle, dei mutui sempre più difficili da pagare. Il Prosecco se la cava bene, mi pare. E poi è nata la moda delle bollicine rosa. Del resto, in tempo d’estate, bere vivace è piacevole. E fra il vino vivace c’è quello frizzante. Lambrusco in primis. Ma non solo.
A questo proposito, dico che debbo alla cortesia del Consorzio Vini Reggiani l’aver potuto comodamente assaggiare una serie di bottiglie lambruschiste, cui si sono aggiunte alcune bocce della doc a me prima pressoché sconosciuta dei Colli di Scandiano e Canossa.
O meglio: la struttura consortile in questione si chiama esattamente Consorzio per la promozione del marchio storico dei vini reggiani, è nato nel 2000 e rappresenta 29 cantine (il 96 per cento della produzione) delle doc Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa.
Dentro la prima denominazione, quella del Reggiano, si son fatte nel 2007 nove milioni di bottiglie. Nell’altra, un milione e seicentomila bocce.
Fin qui i numeri.
Ora, vi dirò che di tanto in tanto non disdegno, soprattutto in stagione calda, di stappare un Lambrusco. Va da sé che l’ideale sarebbe mettersi a tavola nella zona di produzione, con quei mangiari grassocci che fan da quelle parti e che sembrano fatti apposta per chiamare a gran voce la compagnia dei vini mossi che nascono sulla stessa terra. Ma non mi dispiace metterci un rosso mosso anche con la grigliata: costine, braciole, salametti, wurstel.
Eppoi c’è il vantaggio del prezzo: costano poco poco.
Detto questo, aggiungo che di vini reggiani con le bollicine n’ho tastati quasi una trentina, tra rossi e bianchi, secci e dolci e aromatici. E qui di sotto scrivo di quelli che più m’hanno interessato. E siccome questi tasting mi piace farli in compagnia, avevo con me altri cinque o sei compagni di bevuta, e dunque qui di sotto il giudizio sarà il mio in faccini, ancora il mio in centesimi e poi, sempre in forma centesimale, quello medio del team, in modo da vedere gli scostamenti fra il mio parere e l’altrui.
Eccoci qui.
Reggiano Lambrusco Piazza San Prospero Ca' de' Medici
A me è piaciuto parecchio. Tratto da uve si lambrusco salamino, Maestri e Montericco in parti uguali (così dice la scheda), propone al naso il fruttino rosso (nero). Magari, ecco, all’olfatto non appare così pulitissimo, nel senso che t’aspetteresti slancio ancora maggiore, ma la bocca è davvero buona. Al palato dà soddisfazione: fruttino ancora tanto, e toni di prugna e sapidità e carbonica quasi cremosa. Leggera pepatura. Vene floreali escono con gradualità. Si beve a brente, a secchiate.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
83/100 – voto medio 78,125
Reggiano Lambrusco Secco Assolo Medici
Fa tanti bei vini la cantina Medici: si va a botta sicura, e lo dimostrano questa scheda ed altre che seguono. Fra i vini tastati, l’Assolo è quello che più m’ha intrigato. Prevalentemente a base della varietà del lambrusco salamino. Ha naso proprio – come dire - da Lambrusco. Tipico. Un pelino aggressivo magari, rusticheggiante, ma anche quella può essere tipicità. Toni da mora abbastanza accentuati e da prugna, un pochetto, direi. Sottile vena floreale. Bocca fruttata, sapida, anche morbida, con la carbonica espressa, ma non aggressiva. Finale morbidamente disteso su toni di fruttino maturo. Buona persistenza. Si beve volentieri.
Due lieti faccini :-) :-)
79/100 – voto medio 78,375
Reggiano Lambrusco Concerto Medici
Il Concerto è un Reggiano famoso. Giustamente, ché si beve bene. Fatto tutto coll’uve di salamino. Ha naso un pochettino vinoso. Toni leggeri di fruttino, di caramella alla mora, di prugna stramatura. In bocca c'è, insieme, sapidità e concentrazione. Tannino piuttosto evidente. Buona lunghezza sul tono di mora matura, persistenza quasi inaspettata. Ha, nel suo genere, polso e polpa.
Due lieti faccini :-) :-)
77/100 – voto medio 75,875
Reggiano Lambrusco Vigna di Tedola Reggiana
Leggo che all’azienda agricola Reggiana questo vino lo fanno con uve dei lambruschi Marani e Maestri e col malbo gentile, raccolta nella vigna di Tedola. Una sorta di cru, insomma. Ha, il vino, naso tipico, lambruschista. Vene pepate sotto alla mora. E bocca tannica, quasi aggressiva. Ma sotto c'è mora, parecchia, e accenno di prugna molto matura, e ancora nota speziata, di pepe nero. Discreta persistenza. Buona polpa, apprezzabile densità.
Un faccino :-)
76/100 – voto medio 75,875
Reggiano Lambrusco Secco Quercioli Medici
Et voilà, terzo vino targato Medici. Salamino e Marani sono le due varietà d’uva lambrusca impiegate. Naso tra il piccolo frutto e il fiore, la violetta. Bocca un po’ dolcetta, con toni di violetta piuttosto accesi. Più floreale che fruttato. Ma è una florealità un po' rustica, epperò anche abbastanza accattivante. Sotto, la vena dolce è piuttosto palese, e questo magari è un limite. Ma con la cucina della sua terra dovrebbe starci parecchio bene.
Un faccino :-)
76/100 – voto medio 74,500
Colli di Scandiano e Canossa Malvasia Brut Medici
Che strano questo bianco frizzante. Aromatico. Ha naso citrino, agrumato, con note tropicaleggianti di ananas e papaja. Bocca in perfetta corrispondenza. Fatica magari un po’ a distendersi, ma l'aromaticità è piacevole. Semplice, leggerino, ma da aperitivo estivo ci può stare. Col prosciutto e melone.
Un faccino :-)
74/100 – voto medio 73,250
Colli di Scandiano e Canossa Malvasia Dolce Medici
La versione dolce della Malvasia. Naso aromatico, note di pera williams, di frutta tropicale. Tracce floreali, fior d'arancio. La bocca è in perfetta continuità. Vino semplice e piacevole assieme.
Un faccino :-)
74/100 – voto medio 71,750

Il parere contenuto in questa segnalazione è rapportato alla tipologia di vino e poggia in primis sulla piacevolezza che la bottiglia ha saputo trasmettere.
Il giudizio è dato in faccini stile sms.
- un faccino è per un vino di corretta e comunque piacevole beva
- due faccini per un vino di bel piacere
- tre faccini per i vini appaganti, le punte massime delle rispettive tipologie.

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