Angelo Peretti
Oh sì, d’accordo, non può bastare una degustazione d’una manciata di bottiglie. Ma se tanto mi dà tanto, la Campania, quella di montagna, è gran regione da bianchi.
Ho voluto mettermi una sera a tavola con un gruppetto d’amici e aprire una serie di bottiglie bianchiste campane, di quelle che son piaciute alle guide. Per farmi un’idea.
Devo dire che il Fiano fin qui m’aveva dato belle conferme, ché ho amato in particolare cert’interpretazioni che n’ha offerte Clelia Romano, leggi Colli di Lapio. Bianco davvero montanaro, il suo, e quasi un altoatesino trapiantato, chissà come, al sud. Il Greco lo conosco meno. E dunque, avanti con l’assaggio. O meglio, la bevuta. Trovandoci contrasti tra lo stile sudtiroleggiante, più fresco e minerale e scattante, e quello più mediterreneggiante, più denso e quasi tropicale nel frutto.
Primo test: due annate del Fiano dei Colli di Lapio e due annate del Greco di Pietracupa, a confronto. Poi, dell’altre bottiglie dei bianchi tratti dai medesimi vitigni. E un intruso, chiamiamolo così.
Qui di seguito com’è andata. Coi soliti punteggi: centesimi miei, decimi della masnada che assaggiava (ed è indicatore, questo, di pura piacevolezza) e poi di nuovo, soggettivissimi, i miei faccini che indicano se e quanto il vino lo riberrei di botta.
Fiano di Avellino 2007 Colli di Lapio
Naso da subito molto minerale. Vaghe tracce di zolfo. Bocca freschissima, salina, eppure anche direi tannica, eccome, nel finale. Bel frutto: litchie, soprattutto. Polposo. E poi rinfrescanti tracce di erba limoncella.
89/100 – 8,444/10 – tre lieti faccini :-) :-) :-)
Fiano di Avellino 2005 Colli di Lapio
Qui a momenti era standing ovation. È strapiaciuto a tutti. Bellissimo frutto polposo. Al naso e in bocca. E tracce di pietra focaia. E tensione. E agrumi uniti a una macedonia di frutta tropicale. Polpa e sostanza. Grande.
94/100 – 9,444/10 – tre lieti faccini :-) :-) :-)
Greco di Tufo 2007 Pietracupa
Ci ha un po’ divisi. Chi l’ha amato e chi meno, perché un po’ troppo maturo sul frutto, e dunque un pochetto meno fresco e scattante di quel che t’aspetti. Naso molto sulle frutta mature, dolci. Tropicaleggia un po'. E c'è albicocca, tanta. Finale tannico, molto, ed è il lato più piacevole. Resta comunque un vino fatto gran bene.
87/100 – 7,833/10 – due lieti faccini :-) :-)
Greco di Tufo 2006 Pietracupa
Il 2006 invece ha soddisfatto tutti, e me in particolare. Il naso è molto verde, con sotto tracce di frutto bianco. Parte centrale molto, molto acido, e poi emerge subito la tannicità. Finale estremamente asciutta e nervoso, che lascia tornare avanti il frutto. Bel vino.
90/100 – 8,611/10 – tre lieti faccini :-) :-) :-)
Greco di Tufo Novaserra 2007 Mastroberardino
Altro bianco che a me è piaciuto parecchio davvero (e quasi tutti han condiviso). Naso mineraleggiante. Finale asciutissimo, tannico, col frutto giallo che emerge e riemerge netto, pulito, affascinante. Grande finale.
90/100 – 8,722/10 – tre lieti faccini :-) :-) :-)
Fiano di Avellino 2007 Rocca del Principe
Naso sul frutto agrumato e tropicale. E similmente è tropicale e agrumato anche in bocca. Grande bocca, comunque, affascinante, ampia, polposa. Direi perfino sulla vena aromatica. Ma a voler cercare il pelo nell'uovo, ci avremmo voluto ritrovare un po’ di slancio in più.
88/100 – 7,889/10 – due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Greco di Tufo Cutizzi 2007 Feudi di San Gregorio
Legnosità leggermente presente su una bocca polposa e fresca. Ma a me in genere il legno sui bianchi non piace. Gran bel finale, l’ammetto, carico di frutto agrumato, e fresco e leggermente tannico. Vino fatto con gran cura, ma il nostro gruppo preferisce altri stili.
86/100 – 7,389/10 – due lieti faccini :-) :-)
Falerno del Massico Bianco Caracci 2005 Villa Matilde
E quest’è fatto con la falanghina. L’intruso. Ma che polpa! Direi che il vino qui lo si può dire davvero rotondo. Tropicaleggia. Ed ha sottilissima vena minerale. Ci avremmo però voluto trovare un po’ di slancio in più.
88/100 – 8,056/10 – due lieti faccini :-) :-)
Il parere contenuto in questa segnalazione è rapportato alla tipologia di vino e poggia in primis sulla piacevolezza che la bottiglia ha saputo trasmettere. Il giudizio è dato in faccini stile sms.
- un faccino è per un vino di corretta e comunque piacevole beva
- due faccini per un vino di bel piacere
- tre faccini per i vini appaganti, le punte massime delle rispettive tipologie.
Gentile Angelo, se avesse sentito il Colli di Lapìo 2004, allora sì che sarebbe stata standing ovation! E in quel millesimo qualche altro fiano da applausi a scena aperta: Vadiaperti (da cominciare a bere ora), Vigna della Congregazione (Villa Diamante), Pietramara (I Favati), Marsella.
RispondiEliminaSaluti
Luigi (Divino Scrivere)
L'ultima bottiglia del 2004 l'ho bevuta nel 2006, ed era fantastica. Ne ho ancora una in cantina, ma aspetto.
RispondiEliminaScrivevo così.
Fiano di Avellino Clelia Romano 2004 Colli di Lapio. Uno dei bianchi più buoni che mi ricordi d’aver bevuto in Italia. Forse il più buono. Vino di terroir, classico e modernissimo assieme. Descrive i caratteri del vitigno e della terra. Un tripudio d’erbe aromatiche e di cedro e di litchie e di pesca bianca croccante e integra. Freschezza, armonia, lunghezza infinita.
La scheda la trovi qui:
http://lastanzadellangelo.blogspot.com/2006/12/top-2006-secondo-me-venti-bottiglie.html