Angelo Peretti
Bere un bianco quasi ventenne potrà sembrare astruso a chi ha limitata visione de' bianchi. Ché non c'è nulla di strano a mettere nel bicchiere bianchi invecchiati, purché sian di quelli che reggono, ovvio. E se poi il bianco in questione è un Riesling tedesco, allora vent'anni possono perfino esser piccolo tempo.
Non ricordo dove e quando (e a quanto) ho comprato questa bottiglietta dell'89: 375 ml, gradi 9,5. Però ho fatto bene a comprarla. E a stapparla.
Il naso l'ho trovato perfino didattico: idrocarburi. Talché annusando il calice sembrava d'essere in una stazione di servizio a far gasolio. Oh, il Riesling del Reno è questo qui, quand'invecchia. E poi, coll'aprirsi, toni di spezia dolce e quasi vanigliata.
La bocca dolcina il giusto, tenuta in equilibrio da una freschezza ancora discreta. E memorie anche qui di spezia, e di dolcetto tedesco di Natale.
Avesse tenuto un po' di lunghezza in più...
Il guaio? Che vini così son pressoché inabbinabili col cibo. Ho provato: quasi impossibile. Alla fine ho ceduto: un gotto in solitudine.
Due lieti faccini :-) :-)
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