Angelo Peretti
Pensatela come volete, ma personalmente credo ci sia una sola tipologia di vini per la quale si può in qualche modo gridare al miracolo, e sono quei Riesling tedeschi che sanno mettere insieme frutto, freschezza, dolcezza, mineralità, leggerezza alcolica e beva, in un incredibile mix che raggiunge standard d’eleganza impensabili altrove, quasi che gli spigoli, quando in equilibrio tra di loro, sappiano dare assoluta armonia.
Come un'orchestra ben condotta, come i colori d'una tela impressionista.
Che poi non ti ci fai neppure l’abitudine a queste straordinarie quadrature del cerchio e almeno io ogni volta resto stupefatto del mio stupore quand’ho nel bicchiere un grande Riesling.
Ecco, questo Riesling Spätlese del 2007 è un grande bianco che ho avuto la fortuna di bere per due volte di fila nel giro di pochi giorni.
Bere, mica assaggiare.
Appena 8 gradi d’alcol, dolcezza ben vivida epperò assolutamente integrata, freschezza che ti fa perfino salivare, intriganti vene d’idrocarburo, un’abbinabilità clamorosa anche coi piatti più impegnativi.
Mica scherzi: un gioiello, che avrebbe potuto aver vita molto, molto lunga ancora dentro la bottiglia.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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