24 marzo 2012

Verona, istruzioni per enogastronomi fuori Vinitaly

[Angelo Peretti]
Ho visto qui è là sul web affiorare suggerimenti su cosa fare a Verona nel dopo Vinitaly. Insomma, dove andare a bere un bicchiere (eh, già: dopo aver assaggiato tutto il giorno, alla sera un paio di bei calici bevuti come si deve ci vogliono) o a mangiare un boccone. Be', da veronese qualche consiglio lo vorrei dare anch'io, o almeno provarci. Con un'avvertenza: i ristoranti e le osterie di Verona nei giorni (nelle sere) del Vinitaly hanno le densità abitativa delle spiagge della riviera adriatica a ferragosto, con tutto quel che ne consegue.
Vediamo cosa, in dieci mosse.
Un bicchiere di vino. Se si trova posto (anche in piedi), il mio punto di riferimento è l'osteria Monte Baldo, in via Rosa, a due passi da piazza delle Erbe. Ricordate che a Verona bere un bicchere di vino (un gòto, si dice qui) significa anche sbocconcellare qualcosa. Al Monte Baldo ci sono polpettine e bocconcini, perfetti per accompagnare il vino.
Le polpettine. Sono un must delle osterie di Verona. Di carne bovina (a volte equina). Obbligatorio accompagnarle al gòto (bicchiere, vedi sopra) di vino. Le migliori sono quelle dell'osteria Sottoriva, nell'omonimo vicolo, che da solo merita una visita. Aperitivo perfetto.
Il baccalà. Bisogna capirsi: a Verona si chiama baccalà lo stoccafisso: sappiatelo. Il baccalà (stoccafisso) veronese è fatto alla vicentina, ed è l'unica concessione alla vicentinità che i veronesi ammettano. Il migliore (degno di competere con i luoghi cult di Vicenza e provincia) lo trovate al ristorante Al Bersagliere, in via Dietro Pallone, a due passi da piazza Bra.
Il bollito misto. Eh, già: il bollito misto, il piatto d'eccellenza della "vecchia" tavola festiva veronese. Se volete cercarlo in un locale storico di Verona, in piazza San Zeno c'è il Calmiere. Vi consiglio tuttavia di farvi una ventina di minuti di macchina per andare Alla Pergola di Fagnano di Trevenzuolo, nella Bassa Veronese: bollito misto da sogno.
La pastisàda de cavàl. A Verona si mangia carne di cavallo. Il piatto della tradizione è la pastisàda: un umido di carne equina con vino e cipolla (parecchia). Piatto tosto: il giorno dopo non concilia le relazioni sociali (l'alito...). Se proprio volete osare: ristorante dell'albergo Borghetti, nella frazione di Parona, con una notevole scelta di rossi valpolicellesi a bicchiere.
il pesce (di mare). Dico: pesce di mare. Il mare non bagna Verona. Per chi non sapesse rinunciare al sapore del mare suggerisco a botta sicura la trattoria I Masenini, in piazzetta Pescheria. Il locale è di Elia Rizzo, il patron dello stellato Desco. I prezzi qui sono "umani" (è pur sempre mare) e la qualità è davvero notevole.
Il pesce (di lago). Sul Garda si pesca. Inutile cercare pesce di lago in città: bisogna andare sul Garda, e anche qui non è facile trovarlo. Suggerimento d'obbligo il ristorante Alla Fassa di Castelletto di Brenzone (un'ora abbondante da Verona), proprio in riva al lago: da non perdere il fritto misto lacustre. I tempi di servizio sono slow.
Il risotto. Nel Veronese si coltiva il riso. Il vialone nano veronese, che ha il marchio igp. Inutile cercare un risotto in città. Venti minuti e si arriva a Isola della Scala, patria del vialone. Nella piazza del paese c'è la Risotteria Melotti. I Melotti sono produttori di riso. Si mangia solo riso (sono di riso anche il pane, i grissini, la birra e il caffè; il vino è fatto con l'uva).
Le lasagnette. Altro piatto di rito della tradizione scaligera: le lasagnette. Si condiscono col pomodoro o col ragù o con tutti e due, serviti comunque a parte. Meglio andar fuori città anche in questo caso. Si va a Torbe, frazione d'alta collina di Negrar, cuore della Valpolicella Classica: trattoria Caprini, accanto alla chiesa.
I tortellini. I tortellini si mangiano a Valeggio sul Mincio, tre quarti d'ora da Verona. Sono piccoli, sottilissimi. Si servono con burro e salvia. A Valeggio ci sono tanti e tanti ristoranti che li fanno, e sono quasi sempre eccellenti. Il riferimento storico è il ristorante Alla Borsa.

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