
Ecco, sono vini come questo che mi regalano gran soddisfazione epperò nel tempo stesso anche mi fanno incavolare. Mica per la bottiglia in sé, che ho trovato proprio buona buona, e avercene ancora dell'altre in cantina... Nossignori: m'incavolo perché a un certo punto nella vecchi'Europa s'è rinunciato a far vini così per inseguire le mode americane, e dunque ecco che tutti si son messi a concentrare, e a tirar fuori muscoli e tannini. E dunque per bere cose di questo stile "classico" bisogna andare a cercare bottiglie di Bordeaux che siano almeno di prima dell'86-'89. Ed è mica facile davvero.
Che ci ha di tanto raro, oggidì, questo Graves dell'81? Che è un Bordeaux di quelli d'una volta. Che giocavano tutto sul frutto e sulla freschezza. Mica sulla ciccia, proprio no. Pensate: 12 gradi d'alcol. Appena, verrebbe da dire.
Dunque eccoci a ventott'anni di distanza che il vino, appena gli togli il tappo, e aspetti giusto quel paio di minuti che i profumi s'aggiustino dopo tanta clausura forzata, eccoci dicevo a beccarci 'sto fruttino di sottobosco intrigante e nervoso e appena appena qualche vena terziaria di pellame e quel po' di pepe che intriga.
E in bocca è freschezza strepitosa, che se qualcuno ti dicesse che è vino quasi trentenne lo prenderesti per un contaballe. E invece è proprio un '81, e ci resti allibito, tant'è invitante l'immediatezza.
Vino che bevi e ribevi con soddisfazione, senz'essere un fuoriclasse da voltar via la testa. Del resto, l'81 fu annata buona, ma mica di quelle memorabili. Alla faccia...
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
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