Mauro Pasquali
Sì, avete letto proprio bene: 2004. E non si tratta di un vino giunto alla fine della sua vita. Tutt'altro!
Al naso esprime ancora in pieno i tipici profumi del Soave classico: fiori bianchi e una nota minerale che viene ripresa in bocca e che dona la giusta struttura ad una freschezza sorprendente a oltre quattro (!) anni dalla vendemmia.
Un prodotto straordinario che racchiude in sé tutte le migliori caratteristiche della zona da cui proviene. Anche quella lunghezza e persistenza che mancava un paio di anni fa, quando era troppo giovane.
Un'ultima nota: il Sacripante 2005 ha fatto da degno accompagnamento ad uno stupendo scorfano di oltre due chili cucinato alla brace. Matrimonio d'amore!
Tre beati faccini:-) :-) :-)
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