Talvolta, mi dicevo che passava forse un'intera giornata senza pensare un secondo a me. Lo vedevo alzarsi, prendere il caffè, parlare, ridere, come se io non esistessi. Questa differenza con la mia propria ossessione mi riempiva di stupore. Com'era possibile? Ma lui stesso si sarebbe meravigliato di sapere che non lasciava la mia mente dal mattino alla sera. Non v'erano ragioni per trovare più giusto il mio atteggiamento o il suo. In un certo senso, io avevo più fortuna di lui.
Annie Ernaux, "Passione Semplice", BUR 2004
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