Angelo Peretti
Ecco, ci siamo: adesso sulle etichette ci si dovrà scrivere che il vino contiene "uova, pesce o prodotti di latteria". Proprio così. Succederà in Canada. Lo ha deciso il dipartimento della salute. Per tutelare chi soffre di allergie: questa la motivazione. E dunque sulle bottiglie ci dovrà essere scritto "contains eggs, fish, dairy" se per caso nelle chiarifiche si sono usati albumina, colla di pesce o caseina. Roba che si usa abitualmente. Ma, attenzione, si dovrà scrivere proprio "eggs, fish, dairy" - e dunque "uova, pesce, prodotti di latteria" - e mica invece, come sarebbe più corretto, "albumin, isinglass, casein" - ossia, "albumina, colla di pesce, caseina".La scelta di far dire che dentro al vino c'è il pesce o l'uovo è dovuta alla convinzione del legislatore canadese che l'informazione verso chi patisce le allergie vada fatta "nella lingua comune", e dunque nella maniera più semplice e diretta. Albumina è difficile da capire? e allora si deve scrivere uovo.
L'ho letto sul numero di agosto di Wine Spectator, articolo di Christina Zapel. Che spiega bene come funzioni la chiarifica del vino e di come quei prodotti - l'albumina, la colla di pesce o la caseina - si usino per fissare ed eliminare le impurità.
Lo si fa e lo si è sempre fatto - dico io -, ma evidentemente adesso siamo nei tempi della caccia alle streghe. Fortuna che pare - attenzione: pare, ma io non ho il testo ufficiale - che la normativa sia da rispettare solo nel caso che le sostanze teoricamente allergeniche usate in chiarifica siano effettivamente presenti come residuo nel vino. Sì, ma sei voi foste il produttore, vi fidereste a non scriverlo? Troppo rischioso. E allora avanti col vino che "contiene pesce".
A me non dispiace l'idea. Da qualche parte bisogna pur cominciare. Non sono per la crociata contro la chiarifica, pero' magari la gente leggendo "uova, pesce" comincerà a porsi qualche domanda e magari qualche produttore piuttosto di dover scrivere certi ingredienti in etichetta comincerà a evitare certe pratiche. Alla fine concordo che quello che conta è ciò che rimane come residuo nel vino.
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