16 novembre 2009

Aprire i marijuana café per abolire le enoteche?

Angelo Peretti
Leggo che in Oregon, Usa, è stato aperto il primo coffee shop ufficialmente autorizzato alla vendita di marijuana, ma a scopo terapeutico. Si chiama Cannabis Cafe ed è a Portland. Lì, chi ha il permesso di usare la marijuana per ragioni mediche, potrà acquistare la sostanza e fumarla sul posto.
Se si tratti o meno di una conquista di libertà, non sta a me dirlo: non ne conosco abbastanza sugli usi terapeutici della marijuana. Mi domando se ne apriranno anche da noi. E se in cambio, col vento neoproibizionista che c'è in giro, aboliranno le enoteche, ricettacolo di quella droga schifosa che è l'alcol ottenuto dalla fermentazione del succo proveniente dall'uva. La chiamano vino, quella bestiaccia infame distribuita al pubblico in quei luoghi di perdizione. E di solito c'è perfino chi lo consuma a tavola, il vino, pensa un po'.

6 commenti:

  1. In che mondo viviamo, signor mio!

    L.

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  2. Una volta potevamo dire: "Beviamoci sopra". Adesso no: saremmo guardati come delinquenti. Sai, bere vino...

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  3. Ottimo post davvero !!!
    Se penso che non è poi così distante dalla realtà....mi vengono i brividi.
    A

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  4. Il problema non è tanto il vento proibizionista legato al consumo del vino, che a mio avviso in realtà incide maggiormente la crisi economica nel ridurre i consumi, quanto il fatto di mettersi alla guida sobri. Da questo punto di vista sarei più severo con i giovani e i superalcolici, che con le persone che bevono qualche bnicchiere a cena, però capisco che alla fine valga solo il dato della presenza dell'alcool nel sangue non ci si può fare altro, se non abituarsi a bere meglio, con più responsabilità. Ad esempio io ho sperimentato che se si smette di bere una mezzora prima di mettersi alla guida e in quel tempo si chiude la serata bevendosi una bottiglia di acqua minerale, si arriva quasi ad azzerare la presenza di alcool nel sangue. Ho provato con l'etilometro elettronico. Insomma, ci si gode la serata, ma nello stesso tempo si limitano al minimo i risschi.
    Sull'hashish non invece non sarei così estremo, una canna, non ha mai fatto male a nessuno, non la contrapporrei al vino, come la bella e la bestia. Lasciamo chi vuole farsi una canna la libertà di farlo senza rabbrividire.
    Alberto Tonello

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  5. A questo proposito mi viene in mente un racconto che ho letto poco tempo fa su Tigullio vino dal titolo "La salvezza vien da lontano" e anticipa una certa tendenza ... a tenere le distanze dal vino. Leggere per credere! Allora ci stiamo veramente avvicinando a questa realtà?
    Cristina

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  6. Tonello, Tonello; attento allo spinello, potrebbe essere un tranello, meglio un buon Novello.. oppure un ottimo Durello.
    Mepa

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