Angelo Peretti
Insieme alle più o meno consolidate guide di vario genere, ecco che è arrivato in questi giorni nelle librerie un manuale di un collega che stimo ed apprezzo, il partenopeo Luciano Pignataro. S'intitola "101 vini da bere almeno una volta nella vita spendendo molto poco". Edito da Newton Compton.
Viene presentato così: "Un viaggio nei mille volti rurali dell’Italia, una miniera inesauribile di sensazioni e gusti, la diversità come risorsa. Dalla Val d’Aosta alla Sicilia 101 etichette da scegliere, nessuna delle quali supera i 10 euro franco cantina, tranne poche e rare eccezioni da segnalare per l’incredibile valore del rapporto qualità e prezzo. Rossi, rosati e bianchi, spumanti e qualche dolce: una cantina completa che chiunque si può permettere senza intaccare il proprio patrimonio. Con tanti vini che, comprati a buon prezzo, possono essere conservati per anni e stappati per festeggiare le grandi occasioni e le gioe che la vita ci riserva. Sempre insieme al cibo".
Nell'introduzione, Luciano bene sottolinea: "Una precisazione finale: per chiarezza, vogliamo dire ai nostri lettori che le aziende non hanno dovuto pagare nulla per entrare in questo libro e che né tantomeno è in corso, o c’è stato, alcun rapporto di lavoro, diretto o indiretto, tra loro e me. E tanto meno ci sono state forme di regalìe quali ospitate, sontuosi doni natalizi, pranzi o cene, eccetera.
La selezione è frutto della libera scelta nella quale gli unici condizionamenti sono state le indicazioni di persone di assoluta fiducia e riconosciuta preparazione tecnica.
Potete stare tranquilli, dunque, e divertirvi a bere l’Italia in 101 modi diversi. Per contribuire a farla restare diversa e non omologata. Ah, un'ultima cosa: questo è il primo libro italiano nella piccola storia dell’editoria enologica in cui Nord, Centro e Sud con Isole sono equamente distribuiti nelle presenze. Una scelta certo non facile, ma il segnale forte di come, nel rispetto delle tradizioni e dei successi, sia venuto il momento di guardare l’Italia senza letture pre-costituite, è il momento davvero di cambiare pagina rispetto a rituali liturgici un po’ stanchi e ripetitivi. Poi il lettore, anzi, il consumatore, sceglierà."
Ora, "ah, un'ultima cosa" tocca aggiungerla a me, e cioè che Luciano ha voluto coinvolgermi per le scelte venete: confermo quanto sopra, in toto.
Ps: ma Luciano si ricorderà di farmene almeno avere una copia?
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