Angelo Peretti
Mi mancava proprio, quest'anno. Non mi era ancora arrivato un comunicato che presentasse (anche) quella del 2009 come la "vendemmia del secolo", o giù di lì. Sì, certo, ho letto dichiarazioni ottimistiche, ma tutto sommato niente toni enfatici. Spesse volte ha prevalso la cautela. E mi domandavo se un po' tutti avessero (avessimo) messo la testa a giudizio.
E invece, oplà, eccolo qui l'annuncio trionfante & trionfale. Addirittura dalla Francia, via newsletter.
Dice: "Le millésime 2009 va faire ses premiers pas dans nos verres. Il est attendu comme la promesse d’un très grand, une année exceptionnelle tant le climat fût particulier jusqu’aux vendanges. Il est de la lignée des années en 9, qui ne se vérifient pas pour autant à chaque décennie mais qui subliment les dégustations, de certains privilégiés, qui ont la chance de déguster encore maintenant, la fraîcheur d’un Bourgogne de 1899 ou la grandeur d’un Champagne de 1949".
Cerco di tradurre: "L'annata del 2009 sta per muovere i suoi primi passi nei nostri bicchieri. È attesa come la promessa d'una grandissima, eccezionale annata, tant'è stato particolare il clima fino alla vendemmia. È del lignaggio degli anni che finiscono col 9, che non si verificano così ad ogni decennio, ma che rendono subilimi le degustazioni di certi privilegiati che hanno la possibilità di gustare ancora, adesso, la freschezza di un Borgogna del 1899 o la grandezza d'uno Champagne del 1949".
Ullallà, addirittura!
E, pensate, tutto questo tripudio per annunciare che cosa? Uno "storica" assaggio del Beaujolais Noveau 2009 che sta per arrivare sul mercato.
Ma dai...
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