Mario Plazio
Ho profonda stima e ammirazione per il grande lavoro svolto da questa azienda e in particolare per l’inventiva dell’instancabile Mario Pojer. È quindi con una certa curiosità che ho stappato uno degli ultimi vini (dal punto di vista anagrafico) della casa trentina.
Nasce in uno splendido vigneto dell’altrettanto splendida Val di Cembra, dall’unione di uve di pinot bianco, riesling, sauvignon, incrocio Manzoni e kerner. Un guazzabuglio che fa nascere giustificati dubbi, non conoscessimo le capacità dei Nostri e la serietà del progetto. Ed era mia intenzione valutare questo vino alla distanza, dopo un opportuno invecchiamento.
Alla prova del tempo il Besler ho fornito indicazioni contrastanti: speziato, minerale, agrumato (limone confit), per poi virare su note di ananas, anguria e miele, il naso ha dimostrato una sicura complessità e una maturità compiuta.
In bocca invece gli anni sembrano avere scavato un solco tra la parte acida e rinfrescante e quella più grassa e carnosa al limite del pesante, che prende il sopravvento e fa intuire come il vino sia già in fase discendente, vedi i sapori di frutta secca e un principio di ossidazione.
Andava sicuramente bevuto 2 o 3 anni fa.
Un faccino :-)
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