5 luglio 2010

Cronaca di un viaggio in Borgogna: #3 Domaine Ghislaine Barthot

Mario Plazio
Terza parte degli appunti sul viaggio in Borgogna in maggio.
Dopo Vincent Dauvissat, referenza a Chablis, e il Domaine Maume, a Gevrey-Chambertin, mi soffermo ora sui vini dei Domaine Ghislaine Barthot e Domaine Louis Boillota, ancora a Gevrey-Chambertin.
Si tratta di due cantine con sede a Chambolle-Musigny riunite per “questioni amorose”. I terreni sono diversi, mentre in cantina le tecniche coincidono. I vini sono molto tradizionali con qualche variazione più moderna. In cantina non vengono usati lieviti selezionati ma solo quelli indigeni, e non si pratica la prefermentazione a freddo, che secondo gli interessati (e anche il sottoscritto) tende a stereotipare i vini.
Per motivi di spazio, dovrò dividere in due la descrizione dei vini. Oggi tocca a quelli del Domaine Barthot, domani al Domaine Louis Boillot.
Chambolle-Musigny 2008
Assieme di 11 vigne diverse. Chiuso ed enigmatico, parla di più in bocca. Equilibrio tra materia e finezza della trama. Violetta e liquirizia, addirittura salino nel finale. Uve vendemmiate a fine settembre, nel 2008 è stata cruciale la scelta della date della vendemmia. Da attendere almeno 10 anni
Due faccini e mezzo :-) :-)
Chambolle-Musigny Premier Cru Aux Beaux Bruns 2008
Terreno con terra profonda. Anche questo particolarmente chiuso. Si rivela per una notevole spinta al palato. Si percepiscono il lampone, il pepe verde e una leggera vegetalità. Buona maturità associata ad una acidità bilanciata. Vino in divenire dal potenziale sicuro.
Quasi tre faccini :-) :-)
Chambolle-Musigny Premier Cru Les Charmes 2008
Terreno con presenza di roccia. Naso bellissimo, puro e fine, sulla amarena e il minerale. Etereo ed elegante non dimostra la energia e la potenza di cui è in realtà dotato. Continua in bocca la sensazione minerale associata a tannini di grana finissima.
Due faccini e mezzo :-) :-)
Chambolle-Musigny Premier Cru Les Fuées
Una delle bottiglie più emblematiche della cantina. Allo stato attuale non è perfettamente a fuoco e necessita più di altre di affinamento. Naso abbastanza aperto su confettura di lamponi, torta alla prugna, mandorla, rosmarino. Si blocca invece in bocca per una certa rigidità dei tannini. Secondo la produttrice è solo una fase passeggera e andrà più lontano del Charmes.
Due faccini :-) :-)
Chambolle-Musigny Premier Cru Les Cras
Terreno di ciotoli e 20 centimetri di terra con substrato di calcare bianco. Il vino più completo: naso sulla amarena e minerale/gessoso. Alla beva si rivela luminoso, energico, salato e leggermente fumé. Sente le radici e la terra. Ancora “duro” nella progressione, deve trovare con gli anni il perfetto equilibrio tra gli elementi. “Racé” come direbbero i transalpini, un cavallo di razza che tra 10 anni sarà una bottiglia fantastica.
Tre faccini :-) :-)
Domani quarta puntata, e dunque avanti con la cantina gemella: il Domaine Louis Boillot.

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