Angelo Peretti
Fossimo stati in primavera, e non in mezzo alla stordente calura di luglio, l'avrei preso per un pesce d'aprile. Invece no, accidenti, è roba seria: Vino al Vino, il blog di Franco Ziliani, chiude le pubblicazioni. Per ora, si spera. Ma lui non dice se sia pausa temporanea oppure definitiva.
Ieri, sorprendendo - per quanto ne sappia - un po' tutti, Franco ha scritto così: "Con i due post pubblicati oggi Vino al Vino si congeda, non ho ancora deciso se provvisoriamente o definitivamente, dai propri lettori. È un momento molto particolare quello che sto vivendo, in cui ho bisogno di fare chiarezza in me stesso, di capire molte cose che per lungo tempo, troppo tempo, mi sono illuso potessero essere rimandate sine die e che mi sono rifiutato di affrontare. Chiamatela pausa di riflessione, oppure 'vacanza', o chiusura a tempo indeterminato, poco cambia".
Rispetto, ovviamente, la decisione di Franco. Ma mi auguro sia solo una pausa in un percorso che l'ha portato ad essere il wine blogger di punta dalle nostre parti. Se dico che è stato un caposcuola sa di epitaffio, e dunque fate la finta che non l'abbia scritto. Però, "parliamoci chiaro - le parole sono quelle pubblicate ieri Luciano Pignataro -, Franco Ziliani ha avuto un ruolo importantissimo, direi decisivo, per l’affermazione di internet come strumento di comunicazione nella critica enologica". E rubo ancora le parola di Luciano nel sottolineare che davvero, grazie anche all'azione di Franco "la critica enologica non può più prescindere dal web e molti vini sono diventati famosi anche se ignorati nelle valutazioni del cartaceo. Una situazione del tutto nuova, maturata a partire dal 2005, che ci ha spinto a considerare come nel vino sia internet a dettare le regole mentre nel food è costretto ancora subirle. Nel fare questo Franco si è creato molti nemici e procurato non poche seccature".
Certo, molti l'hanno considerato un gran rompicoglioni - l'anglicismo mi sia concesso - ma personalmente l'ho sempre reputato invece una persona ammodo, magari dal carattere a volte un po' sopra le righe (ma azzardo troppo a dire che è tipico del timido graffiare per non essere aggredito?), uno che ama dire pane al pane e, appunto, vino al vino, assumendosi la responsabilità di quel che scrive. Mica sempre ne ho condiviso le tesi, e ci mancherebbe. Ma gli riconosco quell'onestà intellettuale che permette anche, se necessario, di invertire la marcia quando ci si accorge d'essere andati fuori strada, e non è una dote di molti.
Aspetto, fiducioso, la ricomparsa sul web. Intanto mi domando: e adesso la mattina cosa leggo?
Nessun commento:
Posta un commento