12 luglio 2010

L'ideologia del chilometro zero

Angelo Peretti
Condivido l'idea dei mercati - come s'usa dire ora - a Km 0. La condivido perché penso sia davvero necessario disintermediare. E dunque che sia bene avvicinare i produttori agroalimentari ai consumatori. Una buona maniera per portare reddito - direttamente - a chi coltiva la terra.
Ho però un timore. Che il chilometro zero diventi uno slogan. Che se ne svuoti il significato. Com'è accaduto per tanti, troppi posti dediti - sulla carta - all'agriturismo. Che sono invece in realtà né più né meno che ristoranti.
Esagero? Può essere. Ma di recente una persona di cui ho buona opinione m'ha segnalato - convinto - un certo locale del Veronese, perché coerente con la filosofia, appunto, del km 0. E infatti - m'ha spiegato - lì s'usano produzioni che vengono da Verona, dal Veneto e dal Trentino.
Mi sa che se ci si fa convinti che Verona disti "zero chilometri" dal Trento e da Belluno, be', allora la matematica è davvero diventata un'opinione.

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