8 luglio 2010

Cronaca di un viaggio in Borgogna: #4 Domaine Louis Boillot

Mario Plazio
Continua la cronaca del viaggio in Borgogna. Nella prima puntata è stato di scena Vincent Dauvissat, a Chablis, poi il Domaine Maume, a Gevrey-Chambertin, quindi, ieri, il Domaine Ghislaine Barthot ed ora, come preannunciato, il Domaine "gemello" di Louis Boillot.
Gevrey-Chambertin Les Evocelles 2008
Vigna molto vecchia a nord nella parte alta della collina. Spezie, ferro e pietra. Bocca potente e virile, si sente al momento il legno che secca il finale e blocca la progressione. Piccola delusione.
Un faccino e mezzo :-)
Gevrey-Chambertin Vieilles Vignes 2008
Impressione di un vino troppo tecnico e meno ispirato. Ben fatto, teso per la acidità, ma anche caldo e tannico, non riesce però a spingere come dovrebbe. Tannini non proprio fini.
Un faccino e mezzo :-)
Volnay Premier Cru Les Caillerets 2008
Saliamo di tono con un pinot fine e floreale. Al palato è sassoso e minerale, sente il calcare. Tuttavia esce anche qui un legno leggermente invasivo (30% di nuovo sui Premier cru) e il finale tende a seccare. L’impressione è comunque che con il tempo gli spigoli si smusseranno e ne uscirà un vino molto interessante. Bello il carattere “calcareo” che appartiene al terroir.
Due faccini :-) :-)
Pommard Premier Cru Les Fremiers 2008 Dicono che è il terroir meno Pommard di tutti. Infatti si esprime con eleganza, è aperto, fumé, porge sentori di inchiostro e di spezie. La bocca è paradossalmente tra le più fini, sa di pietra e infusione di erbe. A metà bocca escono i tannini che restano ben distribuiti. Finale di cuoio.
Due faccini e mezzo :-) :-)
Pommard Premier Cru La Croix Noir 2008
Vigna di 80 anni. Torniamo su una definizione più tipica del Pommard. Austero, crudo e teso, sente la ciliegia, è selvatico. Bocca “cattiva” diritta e anche dinamica, senza sconti o concessioni alla facilità.
Tre faccini :-) :-) :-)
Gevrey-Chambertin Premier Cru Le Charbaude 2008
Vigna di 90 anni. Dopo un inizio leggermente vanigliato, questo Gevrey si rivela come una macchina diesel dei vecchi tempi. Parte in sordina e man mano prende una dimensione strepitosa. Serio, apparentemente poco espressivo, ha una materia finissima ma enorme che cesella una delle più belle prestazioni in termini di continuità e lunghezza. Si avvicina al Pommard per una nota minerale e quasi ferrosa, nel finale si scorgono anche i fiori. Trasparente.
Tre faccini abbondanti :-) :-) :-)
Nuits-Saint-Georges Premier Cru Les Pruliers 2008
Uno dei migliori premier cru della denominazione. Legno appena percettibile, assieme a nocciolo di ciliegia, prugna e carne. Si sente la materia. In bocca è diverso dal precedente per la sensazione di maggiore morbidezza. Il finale è invece più fine e delicato, salino, pulisce il palato. Nel complesso piuttosto muscolare e gourmand, senza però mancare di finezza.
Tre faccini :-) :-) :-)
Per la quinta tappa del nostro viaggio borgognone ci fermeremo nel Domaine Antoine et Francois Jobard, a Mersault.

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