Angelo Peretti
Chi in un vino rosato cerca la leggerezza, la giovinezza, l'esilità giocosa, be', si fermi qui e non legga oltre: quest'è vino che non gl'interessi. Chi invece va alla caccia di vini che sappiano esprimere insieme personalità ed eleganza sappia che qui troverà materia che l'intriga. Eccome.
Fatto con l'uve di gaglioppo. E passato in barrique addirittura. Non scandalizzatevi, però: il legno qui dona alla grande, senz'assumere ridondanze, senza prevaricare il frutto, ma anzi esaltandolo, ed apportandovi spezia. C'è grand'equilibrio, insomma.
Il colore è cerasuolo. Piuttosto carico.
All'olfatto si presenta atipicamente, ma fascinosamente resinoso di pino, di coccole di cipresso. Eppoi ecco comparire vaghe tracce di menta, di origano. Un che d'officinale, insomma. E di mediterraneo. Accattivante davvero.
In bocca ha polpa di spessore epperò anche, nello stesso tempo, snellezza. Ha materia e finezza, e non è mai facile trovare simile combinazione. E non va mai sopra le righe: niente esasperazioni, nonostante la sua concezione per certi versi estrema.
Ti induce a berlo e riberlo.
Vino intrigante, assai.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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