6 luglio 2010

Montecucco Sangiovese Comandante 2004 Basile

Angelo Peretti
Vini così ti spiazzano. Ti pongono interrogativi. O meglio: ti costringono a scegliere se stare dalla parte del vino enologicamente perfetto, così tanto perfetto da piacere a tutti, a costo d'apparire impersonale, oppure se sostenerne un altro meno tecnicamente ammodo, eppure personalissimo.
Ebbene, questo Montecucco - vigne nella Maremma - sta nella seconda categoria. Ché sì, appena lo stappi, al naso non è appostissimo, e ti sembra segnato magari da un legno vecchio. Ed ha tracce animalesche. Insomma: è ostico, riottoso ad aprirsi e concedersi. Eppoi anche in bocca ci trovino un filino appena appena di carbonica, e anche questo secondo i sacri testi non è buona cosa per nulla. Epperò poi vedi che la bottiglia è subito finita, nonostante i 14 gradi di alcol, nonostante un tannino di quelli da farci a cazzotti, nonostante la cucina fusion che hai sul tavolo e che chiederebbe altri accostamenti, nonostante un gran caldo estivo che anch'esso consiglierebbe altre bottiglie. Insomma: nonostante tutte 'ste cose, s'è bevuto con piacere. A Roma, al ristorante.
Leggo in contro-etichetta: "Prodotto in Toscana con vitigni di sangiovese e merlot, invecchiato in botti di rovere francese. Non essendo filtrato il vino potrebbe rilasciare qualche residuo". Sta scritto anche che lo si produce con uve da agricoltura biologica.
All'olfatto s'apre gradualmente, pian pianino, verso il frutto maturo. Fragolona e ribes assieme dapprima. Eppoi, col passar del tempo, un'inattesa, piacevolissima pesca gialla, quasi in composta.
In bocca è - credetemi - giovanissimo (ed è un 2004). La trama tannica è d'impatto. Affascina quella speziatura sottesa al frutto. E il fruttato (ancora quella curiosa pesca) è sostenuto da quella sottilissima presenza di carbonica, che ne allunga la sensazione, dandole slancio.
Vino che si propone con lentezza e progressione.
Meriterebbe di stare ancora in cantina. Ma se me ne capita un'altra bottiglia, la ristappo.
Due lieti faccini :-) :-)

2 commenti:

  1. Gentile Angelo,
    sono Domenico Basile, titolare con mio fratello della azienda biologica che produce Comandante! Ritrovo nella sua recensione l'esatto specchio delle caratteristiche di questo vino. E' evidente che un vino così é perdente rispetto ad un mercato sempre meno formato e pronto a scoprire anche in un vino "antico" come questo, le caratteristiche dei grandi vini, soprattutto piemontesi e di una certa toscana. Ci venga a trovare in cantina e scoprirà con piacere anche l'evoluzione che la nostra azienda ha avuto in questi anni. Buon Lavoro

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  2. Venire a trovarvi in Maremma? E perché no?
    Grazie del commento e complimenti per il vostro lavoro: spero di aver presto occasione di bere nuovamente il Comandante.

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