Mauro Pasquali
Quello che più mi ha colpito inizialmente di questa bottiglia è stata l’etichetta: un bell’acquerello che ritrae un borgo (presumo Fiè allo Sciliar) con una montagna sullo sfondo e una vigna con dei grappoli in primo piano.
Markus Prackwieser ha da non molti anni iniziato a vinificare in proprio, con grandi risultati, frutto della costanza e della passione che mette nel proprio lavoro. Oggi è uno dei punti di riferimento della viticultura in Alto Adige. Per scelta si è cimentato con vitigni tipici della zona, fra cui pinot bianco e nero, gewurztraminer e sauvignon. Tra tutti spicca, per territorialità e tradizione la schiava nera, in tedesco vernatsch.
I vigneti sono ripidi e situati ad altitudine variabile fra i 300 e i 500 metri. Le pendenze importanti costringono ad una lavorazione quasi esclusivamente manuale.
Questa Südtiroler Vernatsch, che viene raccolta verso metà ottobre e che fa quasi esclusivamente acciaio, con piccolo saldo di botte grande, si distingue per una grande semplicità di beva. Un bel colore rosso rubino con marcate trasparenze ben dispone all’assaggio. Il naso fa fatica ad aprirsi, resta quasi sospeso, con note di piccoli frutti rossi, accenni di viola e mandorla. La bocca, viceversa, colpisce subito per la grande freschezza e sapidità. Una beva semplice ma, al tempo stesso appagante, con un finale bello lungo. Un “vinino” che è un piacere bere con salumi e formaggi di media stagionatura ma, anche, con più impegnative zuppe di cereali o carni rosse.
Due beati faccini :-) :-)
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