Angelo Peretti
Questo qui è un pezzo che avrei dovuto proporre a Franco Ziliani per il suo Le Mille Bolle Blog, che narra solo di bollicine, e soprattutto di quelle fatte col metodo classico, con la presa di spuma in bottiglia. Invece no: me lo scrivo e me lo pubblico qui, su InternetGourmet, 'sto pezzo. Parlo di bolle sicule. È andata in questa maniera. Arrivo a Catania che sono le sei passate del pomeriggio. Alloggio in centro, al Katane Palace Hotel (è un buon punto di riferimento, tenetene conto se dovete dormire in città: io ho trovato la stanza a un prezzo più che equilibrato, prenotando on line, e alla reception sono gentilissimi). Sono stanco e ho voglia di un aperitivo. Chiedo se nelle vicinanze ci sia un'enoteca, un wine bar o qualcosa del genere e mi dicono che se voglio fra pochi minuti in albergo comincia l'happy hour.
Non amo particolarmente gli happy hour, ma per stavolta vada: la stanchezza è tanta e l'idea di non muovermi mi stuzzica. Sul bancone del bar vedo, nel ghiaccio, alcune bottiglie di bianchi siciliani. Noto che ce n'è anche uno a marca Murgo - leggasi Barone Emanuele Scammacca del Murgo, con terre sull'Etna -, e dico al barman che ricordo che l'azienda fa anche bollicine. Lui, il barman, mi risponde che se voglio me le apre, apposta.
Non mi lascio sfuggire l'occasione e opto per il rosé. Ecco dunque il bicchiere (generosa porzione) del Murgo Brut Rosé Metodo Classico 2008, fatto con sole uve di nerello mascalese, autoctone. Lo provo: accidenti, è proprio buono. Soprattutto la bolla, è finissima, cremosa, vellutata, gestita benissimo. E i toni sono austeri, asciutti, diretti, per niente cedevoli a quelle sdolcinature che sono presenti in tanti italici rosati. C'è il fruttino rosso, croccante. E c'è un che di minerale, e d'altro canto le vigne - l'ho letto poi su internet - sono sopra i cinquecento metri d'altitudine sulle sabbie vulcaniche etnee. Lo vedrei bene in tavola, 'sto rosé siciliano con le bollicine.
Visto che in hotel c'è anche un ristorante, decido di cenare lì, in modo d'andare a letto presto. A tavola, chiedo l'altra bolla del Barone del Murgo, il Brut, sempre 2008, sboccatura luglio 2011 (l'ho letto sull'etichetta, dov'è lodevolmente scritto). Anch'esso è da solo nerello mascalese preso dalle vigne sull'Etna: blanc de noir, insomma. Giovane giovane, certo, e sono sicuro che gli farebbe bene un po' di sosta in bottiglia ancora, e comunque anche qui la bolla, pur più incisa che nel rosé, è interpretata piuttosto bene. E c'è una tensione notevole. Vino affilato, di bella personalità. Ancora asciuttissimo. Col ribes e la crosta di pane in sottofonfo. E nuovamente gli accenni minerali. Altro bel vino. Ed anche per questo mi viene l'aggettivo che ho usato per l'altro: è austero.
Ecco, le bollicine del Barone Scammacca del Murgo sono austere. Piacevolmente austere. Sì: austere bolle siciliane fatte sull'Etma con nerello mascalese. Da provare. Se mi ricapitasse di trovarle, le berrei di nuovo, e con convinzione.
Brut Metodo Classico 2008 Murgo
Due lieti faccini :-) :-)
Brut Rosé Metodo Classico 2008 Murgo
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
ciao angelo, sottoscrivo in toto le tue impressioni sui due murgo. li ho bevuti varie volte durante le scorse vacanze estive in terra siciliana. troppo giovani le ultime sboccature, mentre un brut sboccato 2008 era fantastico!! e al rientro a casa ne ho prese 6 su internet! cin
RispondiEliminaSì, credo che bevute un po' in là rispetto alla sboccatura siano eccellenti: beato te.
RispondiEliminala prossima volta non esitare a proporre Angelo! Sarò ben lieto di pubblicare un tuo contributo su Lemillebolleblog!
RispondiEliminaApprofitto di questo spazio per confermare i tuoi giudizi sui vini e per scusarmi con i cari amici Scammacca, che colpevolmente non vado a trovare da troppo tempo...
RispondiEliminaGrazie della testimonianza, Stefano. Mi sa che appena posso una salita sull'Etna la faccio anch'io.
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