Angelo Peretti
Ecco, questa è una di quelle notizie che non avrei voluto ricevere: Franco Ziliani non collabora più con il sito dell'Ais, l'Associazione italiana sommelier. Lo comunica lui stesso nel poscritto del suo ultimo intervento on line: "Prendo congedo, salutandoli idealmente uno per uno - scrive Franco -, dai lettori del sito Internet dell’AIS di cui ho curato larga parte delle news dal marzo 2007. Anche le cose belle, come è stata per me questa collaborazione, a volte finiscono e spero che il lungo dialogo che ho avuto con il mondo AIS, una famiglia dove, semplice collaboratore esterno e amico, mi sono sentito come a casa mia, e con i tanti lettori di questo sito Internet che penso di aver aiutato a diventare più visibile e frequentato, possa, presto o tardi riprendere".Mi dispiace, davvero mi dispiace. Credo che il servizio che Ziliani ha offerto in questi anni attraverso le pagine web dell'Ais al dibattito e all'approfondimento sulle maggiori tematiche del vino sia stato fondamentale. Dico: fondamentale, e so che cosa sto dicendo. La sua rubrica WineWebNews, in particolare, consentiva un costante, puntuale aggiornamento di quanto si scrive nel web in Italia e nel mondo. Un appuntamento atteso da molti, che ora temo nessuno rinnoverà, ed è un gran peccato.
Certo, ognuno ha diritto di fare le scelte che vuole, e tanto più ogni editore ha tutta la libertà di decidere quanti e quali siano i redattori di cui avvalersi, e dunque anche l'Ais ha fatto le proprie scelte e certamente non sarò io a sindacarne il merito, ma a perderci stavolta siamo prima di tutto noi lettori. E lo dico col cuore in mano ad Antonello Maietta, il presidente dell'Associazione sommelier, persona che ho imparato ad apprezzare e che stimo. Non dico che questa scelta sia un errore: una scelta è una scelta, e basta. Dico però che fra i molti servizi che l'Ais dava al mondo del vino e a chi nutre passione per il vino c'erano anche le rubriche di Franco Ziliani. Adesso a rimetterci non sono, in primis, né l'Ais, né Ziliani, ma certamente lo sono i tanti che quelle pagine leggevano. Ed è, ripeto, un gran peccato. Non ci voleva.
grazie Angelo, troppo gentile, le tue parole, che so essere sincere, mi confondono...
RispondiEliminaUna promessa a te e ai tuoi lettori. WineWebNews (il nome l'ho pensato io e rimarrà a me) continuerà, nelle forme che vedremo, su Vino al vino. Io continuerò con gioia a fornire quel servizio che tanti, come te, hanno apprezzato. Lo troverete non più sulle pagine dell'AIS, ma sul mio blog, spero che per voi andrà ugualmente bene...
un caro saluto e tanti cari auguri!
franco
Auguri a te, Franco. E attendiamo dunque le WWNs nuova serie.
RispondiEliminal'AIS mi comincia a stare simpatico... Alla lunga si raggiunge il limite e non se ne può più...! Dopo Slow Food anche l'AIS e chissà quanti prima... e dopo!
RispondiEliminaA me l'Ais stava simpatica prima e può starmi simpatica anche dopo, idem Slow Food, ma Ziliani è e resta un ottimo professionista.
RispondiEliminaAngelo, vedo che il noto parlatore a vanvera, quello i cui "commenti" cestino su Vino al vino, ha preso ad infestare anche il tuo blog...
RispondiEliminaCome sempre raccontando balle.. La collaborazione con Slow Food, alla guida Slowine, ho deciso di sospenderla io. E senza nessuna polemica con gli amici Gariglio e Giavedoni..
tutto sta a definire cosa sia un "professionista" del mondo del vino. Mi sembra che ce ne siano un po' troppi. Gradirei una definizione chiara e limpida. Con tanto di gioco di interessi, di guadagni e di percentuali di passione, di lucro e cose del genere. E' troppo facile dire "professionista". I professionisti solitamente hanno dovuto studiare, dare esami pubblici, dimostrare la loro competenza. Ma chi tutto ciò non lo ha mai fatto, come può ergersi a guru, santone, professsionista? Solo perchè viene invitato e rifornito di vini da degustare a destra e sinistra e per esprimere un giudizio puramente personale, all'altezza di quello di qualsiasi bevitore? Ingenui e speranzosi, i produttori; poco limpidi i critici di questo genere.
RispondiEliminaZiliani mi sembra uno di questo tipo. Una mia personale impressione che però sento condividere da molti e che molti mi hanno documentato con email e vecchi ricordi. Prrobabilnmente la sua arroganza e orgoglio sfrenato (che solitamente nasconde un senso di inferiorità, se no risponderebbe e non cestinerebbe) lo fa uscire in fretta da organizzazioni leggermente (solo leggermente) più serie.
Se dire pane al pane e "vino al vino" lo fa arrabbiare e cestina le critiche... è una prova ulteriore che ha da nascondere qualcosa e preferisce non far sapere ai suoi "amati" e pochi lettori... i dubbi di persone più riflessive e logiche.
Io vivo benissimo con o senza persone bisognose di dimostare, ma in questo mondo che va sempre verso la più bassa moralità e professionaalità, faccio fatica a sopportare persone che del vino vero se ne fregano altamente, utilizzandolo solo per esasperare la propria voglia di primeggiare. Le grandi persone, i grandi professionisti, non hanno bisogno di dire quanto sono bravi. Sono gli altri che lo intuiranno e lo penseranno... Questa regola vale per tutti i campi!
Arrivederci e divertitevi con il "vostro" vino... Ma termo che Ziliani faccia sempre più fatica a guardarsi allo specchio e forse stia capendo che l'IO e basta non dia le soddisfazioni che sperava. Forse io rappresento per lui un picvolo, insignificante grillo parlante, che lo irrita ma che può scacciare solo cestinando... Molte piccole frasi, reazioni, mi fanno pensare che il suo castello di carte stia per crollare...
Caro Angelo,
puoi pure cestinare...tanto tu e il signor Ziliani leggerete comunque queste righe...
Non cestino. Pubblico. E confermo: la professionalità di Ziliani, come giornalista e come blogger che si occupa di vino da una vita, è fuori discussione, e ovviamente questo è un parere mio, ma mi pare sia ampiamente testimoniato dalle centinaia, dalle migliaia di articoli che ha scritto. Poi, pazienza se c'è a chi non piace quello che scrive o il modo in cui lo scrive: non mi pare che l'obiettivo di chi fa giornalismo debba essere quello di cercare il consenso a ogni costo. Anch'io a volte non ho condiviso le opinioni di Franco, e magari neppure le forme in cui le ha espresse: e allora? Io ho le mie opinioni, lui le sue: confrontarle può aiutare a capire un po' il mondo che ci sta attorno. Non ho timore di chi la pensa diversamente da me: il mio timore è solo per coloro che hanno esclusivamente certezze.
RispondiEliminaCaro Angelo a me dispiace molto questa cosa e mi piacerebbe che il presidente a.i.s Maietta desse una spiegazione a tutti grazie Roberto
RispondiEliminaLa spiegazione Maietta l'ha data sul blog di Luciano Pignataro, e a quello rimando.
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