26 dicembre 2011

Spaghetti con le acciughe

Dopo aver sbraitato nuovamente insulti e minacce, il barone aprì un armadio, pieno zeppo di provviste d'ogni genere. Tirò fuori un grosso fornello a spirito di rame, un pacco di spaghetti ("Tre casse me ne portai!" mormorò, strizzando un occhio) un barattolo d'acciughe sotto sale e una vasetto con la scritta "Ail en poudre". Da un altro ripostiglio cavò una rispettabile pentola di coccio, la empì d'acqua nel bagno attiguo all'ufficio, la mise sulla fiamma della spiritiera, aspettando il bollore pulì le acciughe, preparò l'aglio, il pepe e una dose di peperoncino tritato.
Gian Carlo Fusco, "L'Italia al dente", Sellerio 2002

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