Angelo Peretti
Massì, è stato un anno strano. Per tutti, ché l'Italia e il mondo vanno come vanno. Eppoi per me, che sono stato per tre mesi assente dal web ed ho molto pensato a me stesso e al mio rapporto col mondo del vino. È stata un'assenza che mi ha trasformato, come ti trasformano certe fasi della vita. Forse, mi ha preparato a cose nuove. Vedremo: inutile star qui a fare calcoli e previsioni, così com'è perfettamente inutile, nella vita, coltivare il rimpianto.Ora ecco alle porte questo 2012. Il mondo non è più quello di prima e non lo sarà più. Tutto è cambiato, e c'è chi si illude di poter tornare al vecchio ordine. Invece niente, non si torna indietro. È ora di pensare al nuovo che verrà e forse è già lì che bussa alle porte, solo che non lo vediamo. Anche nel mondo del vino.
Intanto, mi sono goduto alcuni vini, e di certi ne ho scritto, di altri ho gli appunti, che non si sono ancora trasformati in testo compiuto.
Qualcuno è curioso di conoscere il vino che più mi ha sorpreso fra i tanti tastati nell'anno? Be', ne ho scritto di recente: è un Lambrusco fatto nel Mantovano, si chiama Al Scagarün, tutto frutto e tutta beva e costa due soldi appena. Lo fa Lebovitz. Ecco, credo che questo vino possa essere un archetipo di una parte del nuovo che verrà, e cioè quella parte del vino che vuole dare beva senz'essere sempliciotta. È il concetto che avevo cercato di schematizzare nel mio Elogio del vinino.
Anche un altro vino ha segnato la mia sete di novità, e anche di questo ho scritto recentissimamente: è uno straordinario rosé, il Palette di Château Simone. Ho avuto la fortuna che m'abbia accompagnato, con bottiglie di tre diverse annate, in questo 2011, e sempre mi si è disvelato grandissimo. Un rosé di carattere, come non t'aspetteresti da un rosé, ma t'accorgi che non te l'aspetteresti solo perché sei pieno di pregiudizi, di preconcetti, e dunque viva la libertà. Anche questo è il nuovo che avanza.
Ecco, due vini lontanissimi per idea, scuola, pensiero, origine e anche prezzo: popolarissimo il primo, elitario il secondo. Eppure due vini che lasciano il segno. Questo vado cercando: vini che lascino nuovi segni. Ce ne sono, ce ne saranno. Ho fiducia.
A proposito: buon anno. Siate felici, o almeno provateci. Un buon vino che ci accompagni lo troveremo. Sempre. Basta essere disposti ad accoglierlo.
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