20 dicembre 2011

Pane vino formaggio e felicità

Angelo Peretti
Pane, vino e formaggio: ecco la formula della felicità. Adoro prendermi il tempo necessario per sgranocchiare un po' di pane, magari ancora caldo di forno, e un pezzo di formaggio, bevendoci assieme, con calma, un buon bicchiere di vino, e anche di più d'uno. Meglio se conversando, ma anche in solitudine.
Lo dico perché ho appena letto l'editoriale di Matt Kramer sul numero di metà dicembre di Wine Spectator. "One cheese, one wine" s'intitola: un (solo) formaggio, un (solo) vino. Dice, Kramer, d'essere un appassionato di formaggi, e che la sua passione è nata girando la Francia e inevitabilmente finendo il pranzo col carrello, in genere sontuoso, dei formaggi. Finché, proprio in Francia, non accadde l'imprevedibile. Alsazia. Fine pasto. Chiese del formaggio. Gli portarono un solo tipo, cosa strana per la ristorazione francese. Un formaggio locale, a giusta maturazione. Insieme, un Gewürztraminer: "Ne beva quanto vuole", gli disse l'oste. "Divorai il formaggio - ricorda - e feci una sostanziosa incursione nel vino. Per Dio, questo era il paradiso!" Un formaggio, un vino.
Condivido, totalmente. Preferisco un solo formaggio con un solo vino e un pezzo di pane. A fine pasto o fuor di pasto non importa.
Ricordo un paio di estati fa. Forse inizio estate, o anche non ancora estate, magari intorno alla metà di giugno. Ma era estate o quasi, perché i gerani erano fioriti. Ero andato a Cavaion, nell'entroterra del mio lago di Garda, a prendere il pane da Zambiasi, il forno migliore della zona. Accanto c'è un negozietto che si chiama Pizzicheria e che a quel tempo teneva un formaggio grasso, abbastanza stagionato. Finì che mangiai pane e formaggio e stappai uno Champagne: allora amavo il réserve di Michel Furdyna. E c'era profumo di gerani, i fiori scaldati dal sole, e il sole mi entrava dentro. Ecco, fu un attimo di felicità. Magari non il paradiso, ma felicità sì. Quella fatta di piccole cose. Che ti restano nella mente e nel cuore. In fondo, la vita è fatta proprio di piccole cose, e quando le vivi ti sembrano inutili, ma sono le cose inutili, quelle apparentemente inutili, che danno sapore all'esistenza. Come pane, vino e formaggio e una giornata di sole d'inizio estate, o quasi.

4 commenti:

  1. ... ma il reserve di furdyna non ti piace più?? ciao bnatale
    luca

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  2. Tranquillo, è sempre buonissimo, ma mi sono impegnato a cercare altro.

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  3. raccontaci coshai trovato di altrettanto buono!

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