10 dicembre 2011

Haiku e Amarone

Angelo Peretti
Insomma, finché dura, dura. Dunque, continuo a pubblicare questi brevissimi testi che mi prendo la libertà di chiamare haiku e che mi servono - che servono a me, personalmente, intendo - a fissare quello stupore che m'ha preso nel tastare un qualche vino. Stavolta è il turno dell'Amarone, vino della mia terra veronese, col quale ho uno strano rapporto, nel senso che non mi viene spontaneo stapparne una bottiglia, e raramente infatti lo faccio, ché trovo difficile portarlo in tavola, col vino, ed io amo soprattutto i vini che possano stare col cibo. Però talvolta ecco che avverto il bisogno d'un sorso di Amarone, e ho la fortuna d'averne in cantina. Quelle volte, è un piacere berne un calice. E d'improvviso torna a scaldarsi il cuore.

indosso l'abito
di velluto,
è giorno di festa


Amarone Classico della Valpolicella Capitel Monte Olmi 2000 Tedeschi

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mi avvolgo nel torpore
della mia donna,
estate sui monti


Amarone Classico della Valpolicella Sergio Zenato 2000 Zenato

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