4 marzo 2009

Coteaux du Layon St Lambert Le Rouchefer 1999 Domaine Mosse

Angelo Peretti
Leggo che René Mosse gestiva un bistrot prima di dedicarsi alla vigna. Dal consumatore al produttore, invertendo il luogo comune. Scegliendo dell'agricoltura le declinazioni biologiche e biodinamiche. In Loira, a far rossi e bianchi.
Mi piace assai, nella Loira, lo chenin blanc, uva che, se ben capita, dà bianchi di bella complessità. E adoro la dolcezza mai eccessiva dei migliori Coteaux du Layon, fatti con lo chenin, appunto.
Ho bevuto il Coteaux du Layon d'Agnes e René Mosse e dico che è un vino che non passa di certo inosservato. Complesso e personale com'è.
Ha naso di frutto giallo stramaturo e mandorla e spezia dolce e liquirizia perfino.
In bocca ecco che trovi corrispondenza, e la dolcezza è ben compensata dall'acidità, e il miele di castagno si fonde con l'agrume, e sotto la spezia è elegante.
In tavola è un fuoriclasse: servirlo a fine pasto sarebbe un affronto, ché quest'è vino che sta coi piatti, col desinare, coi pesci, i molluschi, i salumi e perfino le carni. Quando c'è equilibrio in bottiglia, la tavola chiama.
Una trentina di euro on line.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

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