15 marzo 2009

Ma quando avremo gli etilometri in farmacia come i termometri?

Angelo Peretti
Finalmente! Una sentenza della Corte di Cassazione dichiara illegali gli autovelox nascosti, quelli posizionati "solo al fine di rispondere alle esigenze di cassa dei comuni e delle società private che hanno in appalto il servizio di rilevamento della velocità". La Suprema Corte, con la sentenza 11131, ha stabilito che i rilevamenti a tradimento sono in contrasto con lo spirito della normativa in materia diretta a prevenire incidenti più che a reprimere. Era ora: prevenire bisogna, più che reprimere.
Detto questo, aspetto che qualcosa si muova sul fronte degli etilometri. Ché c'è qualcosa che non mi fila proprio per niente.
Il problema è questo: com'è che faccio a sapere se quando mi metto al volante sono a posto col codice della strada oppure no? Parlo di alcol. E intendo questo: sono stato a cena, ho mangiato, ho bevuto e non ho la minima idea di quale sia il mio tasso alcolemico. Ora, devo salire in macchina e guidare fino a casa: posso farlo o sono fuori standard? Non lo so e non lo posso sapere.
Certamente non lo saprò leggendo gli inutili e indecifrabili cartelli che i ristoratori sono stati costretti ad appiccicare su qualche vetrina. Certamente neppure acquistando le macchinette che trovi in giro: ne ho provate, e non mi hanno convinto granché.
Domando: se c'è una norma che mi impone di avere al massimo un certo tasso alcolemico, come faccio a sapere se quel tasso l'ho superato? Devo per forza imbattermi in una pattuglia? Ma in quel caso è troppo tardi: se mi sanzionano vuol dire che ero un pericolo per me e per gli altri, e intanto mi rovinano comunque. Insisto: come faccio a saperlo prima di mettermi in macchina e non dopo che ho incontrato una pattuglia o, peggio, che ho provocato un incidente?
Se voglio sapere se ho la febbre, prendo il termometro che ho acquistato in farmacia. Se volessi sapere se sono fuori dalla normativa sull'alcol, dovrei aver la possibilità di far lo stesso, di d'utilizzare un qualche marchingegno omologato che mi dia risposte certe. Che mi offra sicurezza.
Chiedo: ma possibile che i signori della politica che fan leggi e leggine non abbiano pensato di stabilire gli standard degli apparecchi di controllo, facendo in modo che si trovino in vendita nelle farmacie? Me la comprerei la macchinetta misura alcol, se avessi garanzia che è affidabile.
Perché deve esistere una norma e non posso sapere se la sto rispettando oppure no? Mi pare ingiusto, immorale, diseducativo. Mi pare repressione pura, e so di essere impopolare a scriverlo in quest'epoca di neoproibizionismo.

7 commenti:

  1. Sono ancora una volta assolutamente daccordo con te Angelo e sarebbe bello se qualcuno che ne ha facoltà muovesse qualcosa per fare in modo che questo ns legittimissimo desiderio di sapere se stiamo rischiando la vita ns e degli altri diventasse una realtà tangibile e non un subdolo dubbio covato nella speranza di incontrare pattuglie lungo la strada di casa.

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  2. Sì volevo dire...di NON incontrare pattuglie lungo la starda di casa!

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  3. Pienamente in accordo,
    ditemi dove mettere la firma.

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  4. Perché no? Mettere una firma, intendo. Ci penso: lanciare una raccolta di firme potrebbe essere un'idea.

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  5. ANGELO IL TERMOMETRO LO USI SE PENSI DI AVERE LA FEBBRE QUINDI NON TUTTI I GIORNI . VISTO CHE UNO, ANCHE IO, BEVO VINO FIDATI CHE UNO SI RENDE CONTO QUANDO è ANCORA SOBRIO, SONO GLI AMICI O QUELLI VICINI CHE SI RENDONO CONTO SE UNO NON è IN GRADO DI GUIDARE !! PENSI CHE SE UNO è IN QUESTE CONDIZIONI è COSI...SVEGLIO DA DECIDERE AUTONOMAMENTE DI FARE IL TEST ???? SECONDO Mè NON TI è MAI CAPITATO, COME Mè DI FERMARE GENTE..POCO SOBRIA....!!!! PER LORO SEI TU CHE LI CONTROLLI L'UBRIACO !!

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  6. Dal mio punto di vista sarebbe essenziale che la legge si basasse su un test di riflesso almeno fino ad un tasso ragionevole. Mia moglie con un bicchiere di vino ha già i riflessi appannati con i vantaggi e gli svantaggi che mi derivano.

    Luigi Tabarini

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  7. Interessanti osservazioni, su cui riflettere.
    Prima di entrare nel merito, apro una parentesi, ripresa dal Gambero Rosso: ma sapete che mangiando due cuneesi al rhum avete un tasso superiore a 0,2? E dunque, se il limite venisse abbassato così drasticamente, come vorrebbero i proibizionisti ad oltranza, dopo due di quei cioccolatini sareste da ritiro patente?
    Detto questo: vero, chi beve se ne frega del tasso alcolemico. Ma chi non è un lazzerone, perché deve rischiare se ha un tasso dello 0,51 e non lo sa? Chiedo, voglio, pretendo di potermi "autoverificare" (esattamente come con la febbre) se ho il dubbio di essere di là del limite. Se mi si dà questa possibilità, posso decidere di aspettare un'ora prima di mettermi in macchina, senza rischiare nulla, né per me, né per gli altri.
    Per il resto, è ovvio: l'ubriacone è un ubriacone, il delinquente è un delinquente, e non c'è regola che tenga, e allora è sensato reprimere. Ma perché non concedere alla gente "normale" la possibilità di svolgere in proprio una verifica "probante". Esattamente come accade quando ho il dubbio di avere la febbre?
    Il dubbio, davvero gigantesco, è che non si voglia educare, ma solo far cassa. Il che è davvero triste.

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