25 giugno 2010

Bordeaux 2009: grande anche per Wine Spectator, ma...

Angelo Peretti
Aspettavo l'uscita del nuovo numero di Wine Spectator per vedere cosa la rivistona a stell'e strisce dicesse dei Bordeaux del 2009, dopo le entusiastiche recensioni del magazine britannico Decanter. Per gl'inglesi, l'ultima vendemmia è stata "la migliore di sempre". Ed è affermazione impegnativa. E per gli americani, dunque?
Gli americani il giudizio l'hanno affidato a James Suckling (è lui nella foto qui accanto). E il titolo del suo amplissimo servizio parla chiaro: "Bordeaux trionfa ancora". Occhiello: "Il 2009 è la quarta grande annata del decennio".
C'è concordanza fra britannici e americani.
Dice Suckling: "Dopo aver passato in rassegna circa 700 vini del 2009, ne concludo che Bordeaux ha vendemmiato un'annata eccezionale lo scorso anno. È raro trovare dei rossi giovani con una simile concentrazione di frutto maturo e tannini potenti, ma anche così splendidamente in equilibrio. I produttori spesso mi hanno parlato dei livelli elevati di concentrazione di tannini dei loro rossi. Qualcuno dice che i 2009 sono i suoi vini più tannici di sempre. Ma i tannini, l'alcol e l'acidità sono in armonia".
Insomma, più concentrazione, più alcol, più tannino, ma anche equilibrio, secondo il wine writer statunitense che - si sa - è di casa in Italia. "Amo quella maniera - spiega - con la quale i vini mostrano un frutto così opulente supportato da tannini potenti. Eppure i tannini sono rotondi e puliti nei vini top. In più, i rossi sono freschi e vibranti. Questi giovani rossi muscolari mantengono un inconfondibile carattere bordolese".
Insomma: promossi su tutta la linea.
Il problema, per gente come me che dei rossi bordolesi ama la bevibilità, può però venire proprio da quei tratti distintivi: concentrazione, alcol, tannino. L'alcol, in particolare, è attorno ai 14 gradi, e anche di più in certi casi, e a me piacciono i Bordeaux da 12 e mezzo. Ma Suckling sostiene che quell'alcolicità non è un problema, e che anzi anche alcune annate memorabili del passato, come il '59 0 il '50 o il '47 o il '45 o il '29 avevano alti livelli di alcol. Lo Cheval Blanc del '47, uno dei vini più famosi di quelle vendemmie, ne aveva 14,2. "Così - dice - non sono preoccupato per i livelli di alcol nei top del 2009; i vini hanno bisogno dell'alta alcolicità per bilanciare quei loro livelli di tannini così elevati".
Così la pensa Wine Spectator, e dunque - dicevo - c'è un sostanziale allineamento con Decanter. Le due più influenti testate al mondo sono d'accordo: i Bordeaux del 2009 sono grandissimi. E concentrati.
Per quel che mi riguarda, non avendo assaggiato, ovvio che non mi esprimo. Mi limito a riportare di nuovo il dubbio di Alessandro Masnaghetti: "Potrebbe invece essere - ha scritto sulla sua Enogea - l'eterna confusione che c'è fra il tanto e il buono e tra l'annata 'grande' e l'annata 'grossa'. Se il 2009 sarà un'annata 'grande', solo il tempo potrà dirlo, che sia spesso un'annata 'grossa', almeno per i miei parametri, credo che sia un dato incontestabile".
Vedremo.

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