Angelo Peretti
Adrian è un amico rumeno. Lavora nel guppo UniCredit, in Romania. È il mio “fornitore ufficiale” di vini della sua terra. Prima o poi dovrò decidermi a farci un salto: chissà. Avevo già avuto modo di scrivere su quest’InternetGourmet di un bianco della Romania, tempo fa. Un basic onesto. Questa volta ecco un altro bianco, ma di tutt’altro spessore. Questo è un signor vino.
È una versione secca del Tămâioasă Românească, il bianco che si trae dall’omonimo vitigno rumeno. Siccome non sono un esperto di vitigni rumeni, ricorro all’utilissima guida tascabile del grande Hugh Johnson, che spiega trattarsi di “uva bianca tradizionale” capace di dare “aroma e gusto esotici”.
Indovinato, in quanto ad esotismo.
Ma direi anche che ricorda molto il moscato: pesca bianca, mela croccante, rose di maggio. Sia al naso che in bocca.
Il produttore è Prince Ştirbey, che – sempre prendendo da Johnson – è una “azienda di 20 ettari” che è “ritornata di proprietà della nobile famiglia austro-rumena Kripp-Costinescu”. Spiega anche, la guida, che proprio con questo vitigno caratteristico, in azienda si fanno “ottimi vini secchi”.
Ecco, confermo: un ottimo vino secco.
Di più, posso anche dire che è vino dalla bella, vivace, nervosa freschezza, capace di conferire snellezza ad un corpo di tutto rispetto (13 gradi e mezzo di alcol).
Se vi capita, provatelo: vale la pena.
Unica attenzione: se avete la fortuna – e trovate una bottiglia ben conservata – provate magari un’annata più vecchia del "mio" 2009, ché sono convinto sia un bianco capace di dare il meglio di sé dopo un affinamento nel vetro d’almeno un annetto.
E con questo credo d'aver stabilito una sorta di piccolo record: non credo siano molti gli altri wine blog italiani presenti sulla rete ad avere una rubrichetta anche sui vini della Romania.
A proposito: grazie, Adrian.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
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