Angelo Peretti
Ecco, questo è il vantaggio di far la formichina e ogni tanto prender delle bottiglie e metterle in cantina, dimenticate. Poi una sera hai voglia di stappare qualcosa di particolare, scendi e ti metti a rovistare e tiri fuori una boccia che neppure ti ricordavi d'avere.
Nello specifico, un rosso di Savoia, un Mondeuse dell'aoc Vin de Savoie. Produttore Bouvet, mito della zona, vigneron independant, col marchietto dell'associazione dei vignaioli indipendenti francesi impresso sulla capsula. Annata 2004.
Stappi e t'accorgi d'avere aperta una bella bottiglia, magari non ancora del tutto pronta, ché ancora un pelino d'affinamento le avrebbe fatto bene. Ma comunque un rosso di quelli che lasciano il segno, che non passano inosservati.
Non ne so molto dei vini della Savoia.
So però per certo che se m'avessero fatto tastare questo rosso senza dirmi che cosa fosse o di dove venisse, avrei detto che è un vino di montagna. Con quell'acidità così espressa, con quel tannino così rustico, ancorché in parte levigato dal passaggio in legno (e son sicuro che col tempo il ricordo ultimo del rovere si assorbirà - si sarebbe assorbito: era l'ultima bottiglia - lasciando perfettamente integro il frutto. Eppoi, appunto, quel delizioso fruttino che sa di ciliegie selvatiche prese sui monti, di visciola anche, e di cassis.
Ed ancora ecco affiorare, gradualmente, progressivamente, memorie di erbe balsamiche, di fiori alpestri. E poi quel che di pellame, di tabacco, perfino di rabarbaro e china. Con un quid di pepato in aggiunta.
Bel vino, rusticamente elegante, elegantemente ruspante.
Fatto al cento per cento con l'uva mondeuse, dalla Savoia, appunto.
Rammarico unico, l'ho già detto: avrei potuto o dovuto attendere ancora un pochino prima d'aprire, ed avrei ulteriormente gioito, ritengo.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Anche a me piace fare la "formichina",caro Angelo.
RispondiEliminaChignin Bergeron 98 per i bianchi e Mondeuse – Vieilles Vignes 98 e 89 per i rossi sono qui,se passi a trovarci ancora a Bassano...
Ciao.
Marco.
Caspita, bisognerebbe proprio passare da Bassano. A proposito: non avevamo detto di stappare qualche vecchio Riesling?
RispondiEliminaGiovedì 22 luglio,a Verona,a casa di un amico?
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