Angelo Peretti
E poi dicono che il Vinitaly non serve a niente...
Al Vinitaly di solto chiacchiero molto e bevo poco. L'anno passato, complice la felicissima soffiata d'un amico, tra le bottiglie provate c'è stata quella del Barolo Ravera 2004 di Elvio Cogno, da Novello. Ed è stata una gran fortuna, ché ho potuto fare un ordine d'un paio di casse (prima oltretutto che le guide lo strapremiassero) di quello che considero uno dei più bei rossi tastati negli ultimi tempi. E ogni tanto, così, me lo ristappo.
Giovanilissimo, e quindi ancora un po' ruspante, t'avvince di già adesso, però, per la sua eleganza. Penso a cosa potrà essere con un po' d'attesa ancora nel vetro, epperò è fin d'ora tanto godibile.
Ci trovi, insieme, già all'olfatto, vene di liquirizia e di china e di fieno, direi, e anche di menta ed erbe alpestri.
In bocca, la trama tannica è importante, epperò anche già ora comincia a tirar fuori il velluto. E il frutto rosso è ampio e persistente e avvincente. E il vino t'avvolge senz'essere mai eccessivo.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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