Angelo Peretti
Cucina romanesca. Autentica. saporita. E a buon mercato. Che volete di più?
Ormai dubitavo di riuscire a mangiare un cacio e pepe come-dio-comanda nella capitale. E invece, eccomi qua: tonnarelli cacio e pepe abbondanti e gustosi all'Osteria dell'Angelo. E spero di poterci tornare presto.
Il locale è rusticotto: tavolini (piccini) col piano in marmo rosso, tovaglietta di carta, niente cristalleria, ché i bicchieri son quelli tozzi, vino senz'etichetta (ma bevibile: bianco frizzantino, rosso corretto). Alle pareti una marea di memorabilia rugbistiche (mi si dice che il titolare è stato nazionale della palla ovale). Servizio rapido. Informale, ma insieme anche professionale. Slang capitolino.
Di giorno ordini alla carta. La sera funziona in modo schematico: antipasti, un primo, un secondo e i dolcetti a 25 euro. Vino a parte (che però costa 5 euro appena).
Che se magna? Antipasti: pesce finto, che è poi una piacevole mousse di tonno, maionese, patate, capperi e acciughe, fagioli in zuppetta, bruschetta all'olio, salsiccia di cinghiale (non uno o l'altro: ve li portano tutti, e senza braccino corto). Poi si sceglie il primo, da un elenco tutto made in Rome: mi sono strafogato, l'ho detto, di cacio e pepe, ma ho provato anche, dai piatti dei commensali, l'amatriciana e la carbonara, e sissignori erano proprio buone anche quelle. Secondo: altra scelta da un altro elenco in stile tradizionale, tipo: caoda alla vaccinara, trippa, polpette, coniglio. Contorno: wow, le puntarelle con l'acciuga! Infine, taralli dolci con i semi di finocchio e la frutta secca.
Ci siamo stati in sette: 208 euro in tutto compresa l'acqua e due bottiglie. Segnatevelo, se passate da Roma.
Osteria dell'Angelo - Via Bettolo, 24 - Roma - tel. 06 3729470
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