12 gennaio 2009

Masari e i vini della Valle dell'Agno

Mauro Pasquali
Alcune schede di vini che reputo molto interessanti, prodotti in Valle dell'Agno, nel Vicentino, da Massimo Dal Lago e Arianna Tessari.
L'azienda è Masari ed è nata nel 1998 con la volontà - dice il sito internet - "di coltivare e vinificare le uve provenienti dalle colline della vallata dell'Agno, sita nella parte settentrionale della provincia di Vicenza, rivalutando così la tradizione agricola che in questo territorio si stava quasi perdendo".
Ho avuto occasione di assaggiare tutta la loro produzione (di Massimo anche quella che proviene dalla tenuta La Bertolà, di cui parlerò in un prossimo appuntamento).
Quelle che leggete qui sotto sono le mie impressioni.
AgnoBianco 2007 Masari
Vitigni: 60% garganega e 40% durella.
Al naso subito la mineralità. E poi note di fiori bianchi e la morbidezza della garganega. In bocca tutta la sapidità e la freschezza della durella esce prepotente. Un bel vino e una bella beva che riassume le caratteristiche migliori dei vitigni da cui proviene.
Due beati faccini pieni e convinti :-) :-)
San Martino 2006 Masari
Vitigni: cabernet 50%, merlot 50%.
Al naso ti avvolge subito una decisa nota di caffè. Poi cioccolata, cuoio. In bocca l'aroma ti prende in un grande equilibrio con note sapide e tannini morbidi. L'uscita è lunga e piacevole.
Due beati faccini pieni e convinti :-) :-)
Masari 2006 Masari
Vitigni: cabernet 70%, merlot 30%.
Un grande vino. Peccato solo l'eccessiva giovinezza. Un affinamento più lungo può solo fargli del bene. Al naso spezie con preponderanza di pepe nero. I tannini un po' spigolosi denunciano l'eccessiva gioventù del vino. Da riprovare fra un paio d'anni dopo il completamento della sua evoluzione.
Due beati faccini che potrebbero diventare tre :-) :-)
Doro 2006 Masari
Vitigni: 60% durella, 40% garganega.
Una grande conferma. L'evoluzione dalle prime annate di questo splendido passito e la scelta di puntare solo su durella e garganega premiano. Al naso la frutta tropicale matura e l'albicocca. Ed aprono ad una bocca dove la dolcezza e la morbidezza sono sapientemente bilanciate dall'acidità e dalla sapidità.
Tre beati faccini :-) :-) :-)

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