1 gennaio 2009

Bordeaux trentenni che si bevono eccome

Angelo Peretti
Sul finir dell'anno, fra Natale e l'ultimo, ho preso da qualche tempo l'abitudine di mettere assieme una degustazione di vecchi Bordeaux. Li compro man mano, prendendoli qui e là, soprattutto da collezionisti. Spuntando buoni prezzi. E poi me li bevo con un drappello d'enoappassionati. Stavolta è toccato ai Bordeaux del '78: trent'anni spaccati
Hugh Johnson, il sommo, nella sua pocket guide, dice che in quell'annata i rossi bordolesi furono "bei vini, ma alcuni mancano di corpo". Annata classicheggiante, insomma. E così m'è parso dalle bottiglie che abbiamo stappato. Alcune, ahimè, già di là dal capolinea (e qui sotto dunque non ne parlo), alcune semplicemente corrette, alcune altre per fortuna da bere con gioia.
La sintesi? Che i vecchi Bordeaux mi piacciono per la loro fantastica capacità di mantenere beva e piacevolezza nel tempo. Ché erano i vini dal frutto croccante e dalla vena acida e dal poco alcol e dal tannino non invadente. I vini dei tempi classici. I vini che piacciono, tuttora, a me.
Pensate: stappare bottiglie trentenni e trovarle, talvolta (e spesso) giovani ancora. E ad alcune daresti si e no cinque anni, e invece sono avanti di tre decadi.
Riporto dui di seguito il mio personalissimo giudizio in faccini, coll'aggiunta del voto medio, in decimi, conferito dai presenti.
Pauillac 1978 Chateau Grand Puy Ducasse
Ecco, questo qui, o meglio, questa bottiglia (ché bisognerebbe aprirne altre per vedere se si son diversamente conservate) è uno di quei vini che, per dirla con Johnson, si bevono ma "mancano di corpo". Eppoi quel che di legno a disturbare. Naso dal frutto sottilissimo. Lievi toni di liquirizia. Bocca fresca, ma un po' vuotarella. Finale sottilmente tannico.
6,181/10 - un faccino :-)
Saint-Emilion 1978 Chateau Cadet-Piola
Naso nettamente sul frutto rosso. In bocca il tannino è ancora quasi verde. E s'arrotola e sìinterseca sul frutto. E c'è bella struttura, ma la lunghezza non è di quelle che entusiasmano. E nel bicchiere, pian piano, va a spegnersi un pochino. In ogni caso, un buon rosso.
7,318/10 - un faccino e quasi due :-)
Graves 1978 Chateau Carbonnieux
Ed è subito lampone. Netto al naso, succoso e acidulo in bocca. Poi, all'olfatto ha proprio toni giovanili di frutto piccolo, anche di melograno. Bellissimo. In bocca appassiona magari meno. Ed ha acidità piuttosto alta. In ogni caso, averne.
7,818/10 - due lieti faccini :-) :-)
Pomerol 1978 Chateau La Croix de Gay
Naso un po' ostico da subito, ma poi s'apre sul frutto rosso. Bocca tannica, ma che fatica pur'essa ad aprirsi verso il frutto. Man mano invece eccolo concedersi. Ed escono fuori avvincenti note di menta e cioccolato.
8,182/10 - due lieti faccini :-) :-)
Saint-Julien 1978 Chateau Lagrange
Il naso magari fatica ad aprirsi. Il frutto si concede quasi con ritrosia, ma pian piano ecco le note officinali, e addirittura un che di prezzemolo. In bocca si presenta da subito d'una freschezza incredibile. Ed ha toni di amarena, di karkadè, di pompelmo rosa. E bel tannino. Vellutato, avvolgente.
8,318/10 - due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Saint-Emilion 1978 Chateau Croque Michotte
Bel vino, bel vino. Un Saint-Emilion di quelli classici. Balsamico al naso, erbaceo. Peperone anche, direi. E con note terziarie mineraleggianti. La bocca è ruvida, maschia. La prugna è matura, quasi essiccata. La lunghezza è considerevole. Tannino e freschezza in equilibrio. E vene officinali sempre più ampie. E lunghe.
8,864/10 - tre lieti faccini :-) :-) :-)
Margaux 1978 Chateau du Tertre
Uh, uh! Una delle star della serata. Un Margaux classicamente Margaux. Al naso da subito eucalipto e frutta rossa (il cassis, soprattutto), affascinante. E s'apre con progressione. E in bocca è uguale. Morbido, ma con una lunghezza stratosferica. Velluto, seta.
9,182/10 - tre lieti faccini :-) :-) :-)
Pauillac 1978 Chateau Pedesclaux
Ai punti, vince lui. Naso da subito ostico, chiuso. La bocca sa immediatamente di tabacco da sigaro, da pipa. Ed è però lunghissimo, e si apre con grande gradualità verso il fruto rosso, e diventa man mano succoso, e fresco. Di poi al naso butta fuori vene officinali, mentolate. E va avanti ancora in complessità. Wow!
9,318/10 - tre lieti faccini

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