Angelo Peretti
Oh, oh! Ecco che arriva il Vespaiolo a far capolino fra i bianchi che intrigano nel panorama bianchista del Veneto. Ecco: è così che si valorizza quest'uva fin qui un po' bistrattata. Lavorando sodo in vigna e in cantina. Come han fatto in casa Miotti.
Ebbene sì, 'sto Vespaiolo di Breganze intriga un bel po'. Perché ha un carattere curioso e a tratti magari rustichetto, ma con quel suo frutto e quella vena mandorlata sa dire la sua.
Ha dunque naso fruttato assai, e sono sentori di pesca gialla matura, di nespola del Giappone, e anche un pochetto - dicevo - di mandorla amara. Eppoi alla lunga escono i fiori.
La bocca è piuttosto polposa, eppure intrisa di nervose vene acide. C'è ancora tanto frutto giallo avanti con la maturazione. In corrispondenza coll'olfatto. E di nuovo la mandorla e direi quasi il nocciolo di pesca, in rilievo.
Un vino, insieme, di carattere e di beva.
Due lieti faccini :-) :-)
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