Angelo Peretti
Ditegli quel che volete, ai francesi, ma in fatto di marketing del vino non li batte nessuno. Vanno di moda i rosé? E allora avanti coi rosati di tendenza. Ben fatti. In tutti i sensi. Tecnicamente. Territorialmente. Stilisticamente. Comunicazionalmente. Aggressivi perfino nel packaging.
Prendete questo Côtes de Provence, sottozona Sainte-Victoire. Lo fa il Domaine des Diables, e allora in etichetta ti si ritaglia, giusto sulla o Rose, un cerchiolino che sotto fa vedere il color del vino, e da cui poi, sopra, spuntano due cornetti diavoleschi.
Il nome? C'è il gioco di parole fra rose e rosé, rosa e rosato. E poi il bonbon, la caramellina, evocativa, pur'essa nell'intitolazione.
Ci mettono il tappo sintetico, che teoricamente non è da gran vino, e allora, per nobilitare la scelta, in contr'etichetta che ti scrivono? "Garanti sans goût de bouchon", garantino senza sapore di tappo. Gli abbinamenti consigliati? "De l'apéritf au dessert, il accompagnera à merveille la cuisine du pourtour méditerrannéen et Asiatique". Universale.
Per il resto, è Provenza fin dal colore rosa salmone. E poi è fruttino al naso e in bocca (il bonbon...). E una vena verdina sauvignoneggiante, sottilmente aromatica. E poi un cenno di agrumi. Ed è tipicamente salatino. Ed è spregiudicatamente morbidino, che fa tanto moda. Ed ha la classicissima vena minerale ("de notre terroir"), che certo non guasta oggidì.
Se piace? E come fa a non piacere un vino del genere messo nel ghiaccio in una calda giornata estiva?
Preso on line su Vinatis.com a 8 euro.
Lieto il faccino :-)
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