17 luglio 2009

Grazie mille, Mr. Johnson

Angelo Peretti
Sono un fan di Hugh Johnson. Il più grande giornalista del vino al mondo. Se c'è un suo pezzo su Decanter lo leggo tutto d'un fiato. L'uscita della sua guida annuale - tascabile e praticissima e iper sintetica - è un appuntamento che non mi perdo: mi son messo a comprarne l'edizione inglese, per evitare l'attesa di quella italiana.
Cito qui di seguito un suo pensiero: "Mi domando quanti lettori si stiano stancando come me del legno. Il troppo è troppo. I vini ben fatti non hanno bisogno di sapere di falegnameria, e neppure di quel sentore di vaniglia che asciuga la bocca, così come un buon piatto non ha bisogno di ketchup".
Cosa dite? Che è una frase ovvia per voi che siete appassionati di vino "vero"? Può essere, ma 'sta roba Hugh Johnson l'ha scritta nel febbraio del 1993. Quando dire cose del genere significava essere in controtendenza.
L'ho riletta, quella frase, sull'ultimo numero di Decanter: ci son due pagine d'omaggio al suo settantesimo compleanno. E si riportano brani d'una sua intervista e citazioni di vecchi articoli.
Per esempio, novembre 2001: "Perché i winemaker ci stanno dando vini da 14 gradi e mezzo, che se passi il primo bicchiere ti procurano di sicuro il mal di testa? La ragione è che è più facile fare vini che vincono i concorsi se hanno più alcol. Sono l'unica persona che legge il grado alcolico e sceglie il più basso? La qualità d'un vino non viene dalla sua forza, ma dalla concentrazione: non c'è nesso fra le due cose".
Riporto poi la fine dell'intervista di questi giorni: "Sono un ottimista, così tendo ad aspettare molto tempo prima di bere un vino, spesso troppo a lungo. Ma penso che se è buono oggi, forse lo diventerà un po' di più. Poi commetto l'errore fatale: mi piace bere i vini che siano over the top, oltre il loro apice. Ma un vino che è passato si dichiara in una certa maniera, le sue origini diventano chiare e così puoi perdonargli le sue mancanze perché ti porta indietro con la memoria. Non c'è nulla di oggettivo: posso amare un vino perché amo la persona che l'ha fatto. Sono del tutto sfacciato su quest'aspetto".
Grazie mille. Mr. Johnson.

1 commento:

  1. non lo conoscevo, mi piace Mr. Johnson
    fino all'ultimo goccio
    e del resto non può fare vino cattivo chi è amato da uno come lui
    come si fa a mandargli 1 o 2 bottiglie ?
    ciao a presto ambra

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