Angelo Peretti
Le retroetichette delle bottiglie - quelle che poi sarebbero le "vere" etichette, perché contengono i dati obbligatori per legge - indicano il lotto d'imbottigliamento. Un dato che però molti produttori scrivono in maniera astrusa. Lo capiscono solo loro. Invece, secondo me, sarebbe buona cosa se ci fossero giorno, mese, anno.
Ecco, mi capita sempre più spesso di guardare il lotto quando decido di stappare una bottiglia. Perché è un'informazione preziosa. Ti dice se quel tal vino ha riposato abbastanza nel vetro, e non è cosa da poco.
Credo che anche i degustatori delle guide e dei concorsi dovrebbero esser messi a conoscenza della data d'imbottigliamento dei vini che tastano. Non è la stessa cosa se un certo vino è nel vetro da una settimana, da un mese, da un anno. Cambiano - devono cambiare - le attenzioni, se non proprio i parametri di valutazione.
Se solo lo scrivessero tutti chiaro, il lotto. Essere criptici non aiuta in caso di valutazione: rischi di giocartelo il vino, col lotto illeggibile.
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